Nel 2023 le Esco, le aziende attive nel campo dell’efficienza energetica, hanno raggiunto in Italia un valore complessivo di 16,2 miliardi di euro, registrando un aumento del fatturato del 78% nell’arco di tre anni. Il settore è passato dai 9,13 miliardi del 2020 agli attuali 16,2, segnando una crescita significativa. Il margine operativo lordo aggregato è salito da 1,74 a 2,16 miliardi, mentre l’utile netto complessivo ha toccato i 700 milioni di euro.
A fotografare questa evoluzione è lo studio “Energy Service Companies, presente e futuro di un settore chiave per la transizione energetica”, realizzato da Agici in collaborazione con Siemens. L’analisi si basa su un campione di 466 aziende tra le circa 900 certificate in Italia. Dai dati emerge che le grandi Esco, spesso collegate a gruppi energetici o attive come fornitori di servizi integrati, generano il 69% dei ricavi totali e il 58% dei margini operativi. Tuttavia, le realtà più piccole e specializzate, definite “più agili”, contribuiscono al 49% degli utili complessivi, dimostrando una maggiore efficienza nella capacità di trasformare i ricavi in risultati concreti.
Lo studio evidenzia anche una crescente domanda di soluzioni avanzate e integrate che combinano elettrificazione, fonti rinnovabili e sistemi digitali di gestione, andando così a completare gli interventi più tradizionali di efficientamento energetico.
Secondo Marco Carta, amministratore delegato di Agici, le Esco sono destinate a giocare un ruolo sempre più strategico nella costruzione di un sistema energetico efficiente, resiliente e a basse emissioni. Claudia Guenzi, responsabile Infrastrutture Smart di Siemens, ha sottolineato l’importanza della tecnologia come fattore essenziale per garantire qualità e continuità ai progetti portati avanti dalle Esco, un settore che si conferma dinamico e centrale nella transizione energetica.
Gloria Giovanditti