Alcuni giorni fa, il pittoresco borgo di Olivola, incastonato tra le dolci colline del Monferrato Casalese, ha celebrato un momento significativo. Con una cerimonia che ha radunato esperti, autorità e appassionati, Olivola è stata ufficialmente accolta tra le “Città dell’Olio”, un riconoscimento che sottolinea il valore e la qualità della sua produzione olivicola.
La storia olivicola di Olivola è profondamente radicata nel tempo. Già nel 1700, il borgo era noto per un’olio di alta qualità, apprezzato persino dalla casa Savoia. Tuttavia, la produzione ha affrontato momenti critici, specialmente a seguito di avversità climatiche che hanno messo a dura prova la resilienza degli ulivi locali. Nonostante ciò, grazie a dedizione e condizioni favorevoli, Olivola ha continuato a produrre olio d’eccellenza, testimoniando la forza di una tradizione che supera le sfide del tempo.
La rinascita dell’olivicoltura in Piemonte, favorita dal cambiamento climatico negli anni ’90, e l’inserimento di Olivola nella rete delle Città dell’Olio, rappresentano punti di svolta per la regione. Sebbene la produzione sia ancora limitata, le prospettive di crescita sono tangibili e promettenti.
Olivola, con il suo legame ancestrale con l’olivo e la sua visione proiettata verso il futuro, simboleggia la capacità di rinnovarsi mantenendo vive le proprie radici. Un esempio di come tradizione e innovazione possano andare di pari passo, valorizzando il patrimonio culturale e paesaggistico in chiave sostenibile.
Nel contesto attuale, l’oleoturismo si rivela un’opportunità preziosa per il Monferrato, attrattiva per chi cerca un’esperienza enogastronomica autentica, ma anche per chi desidera esplorare la cultura e le bellezze naturali del territorio. La tendenza recente mostra un turismo enogastronomico sempre più interessato a un approccio olistico al viaggio, che combina cibo, cultura e attività all’aria aperta.