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    PNRR: alla Lombardia il 10% delle risorse allocate a livello territoriale.

    PNRR: alla Lombardia il 10% delle risorse allocate a livello territoriale.

    CNA Lombardia: “Chi produce il 22% del PIL merita di più.
    Bene l’agenda degli investimenti pubblici, le Regioni “locomotiva” provino ad avere un piano condiviso per le PMI”

    Composizione delle risorse allocate in Lombardia. La “gerarchia” degli investimenti:
    “Rivoluzione verde e transizione ecologica” – 2,14 miliardi
    “Salute” – 1,19 miliardi
    “Inclusione e coesione” – 969 milioni
    “Istruzione e ricerca” – 460 milioni
    “Digitalizzazione, innovazione, competitività” – 140 milioni
    “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” – 67,4 milioni

    Agli enti della Lombardia spetteranno quasi 5 miliardi (4,97 miliardi di euro) delle risorse del PNRR allocate a livello territoriale. E’ questo il dato significativo che emerge dai dati presentati queta mattina in conferenza stampa da CNA Lombardia in collaborazione con il Centro Studi Sintesi. Le risorse totali del PNRR allocate a livello territoriale saranno invece 48,682 miliardi di euro, il 22% del totale, una larga fetta dei quali (quasi 19 miliardi) sarà destinata a supportare i progetti degli enti locali in materia di rivoluzione verde e transizione ecologica.

    “Di questi 49 miliardi di PNRR assegnati al sistema delle autonomie locali, alla rete delle istituzioni e degli enti lombardi spetteranno risorse pari a quasi 5 miliardi, circa il 10%. In questo elemento, dobbiamo dirlo senza alcun velo di polemica politica, cogliamo una forma di squilibrio territoriale a svantaggio di un’area del Paese che produce il 22% del PIL nazionale.” Questo il commento a caldo del Presidente di CNA Lombardia, Giovanni Bozzini.

    Se si guarda alla composizione delle risorse allocate in Lombardia al 26 gennaio 2022, vediamo una “gerarchia” degli investimenti in quest’ordine: al primo posto “rivoluzione verde e transizione ecologica” con 2,14 miliardi, al secondo il capitolo “salute” con 1,19 miliardi, al terzo “inclusione e coesione” con 969 milioni, a seguire “istruzione e ricerca” (460 milioni), “digitalizzazione, innovazione, competitività” (140 milioni), “infrastrutture per una mobilità sostenibile” (67,4 milioni).

    Di notevole interesse è altresì il dato relativo alla rete dei titolari e dei soggetti attuatori / destinatari degli interventi. In particolare, il 32,6% delle risorse attribuite all’area lombarda si riferisce ad interventi di cui è titolare il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. I principali soggetti attuatori sono la Regione (45,1%) e i Comuni (28,2%).

    “Sarà necessaria tutta la competenza delle Pubbliche Amministrazioni, ma anche la capacità di coordinamento interistituzionale” commenta Giovanni Bozzini, che prosegue, “la componente di spesa rivolta ai temi della rivoluzione verde si suddivide al momento eminentemente in 3 tronconi: autobus ecologici, metropolitane e tramvie, riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e nuovi edifici scolastici “green”, messa in sicurezza di edifici e del territorio nonché efficientamento dell’illuminazione pubblica. Tutte aree tematiche su cui il mondo e le competenze delle filiere micro imprenditoriali lombarde si riveleranno fondamentali.”

    Un elemento di forte sensibilità evidenziato da CNA Lombardia è il potenziamento delle ferrovie gestite dalle Regioni, cu cui risultano allocati quasi 60 milioni di euro: “I policy makers regionali e metropolitani sanno che, in una Regione virtuosa come la Lombardia, c’è un’esigenza di riequilibrio delle opportunità sociali ed economiche tra Milano e le Aree interne che non possiamo più trascurare, ma anche i 327 milioni per il piano “asili nido” e i 69 per la riqualificazione degli edifici scolastici ci vedono favorevoli: sono segnali positivi per il futuro delle famiglie, investimenti diretti ed indiretti anche sulla crescita.” Aggiunge il Segretario regionale CNA, Stefano Binda.

    Ammonta a quasi un miliardo (969 milioni di euro) il budget delle risorse territoriali lombarde del PNRR destinate in Lombardia alle politiche di inclusione e coesione, con un’enfasi marcata sulla rigenerazione urbana e sulla riqualificazione delle aree degradate, delle periferie metropolitane, nonché sulla costruzione di nuovi alloggi pubblici. Un volano importante di risorse in grado di non solo di intervenire su disagio ed esclusione sociale ma anche di alimentare una domanda virtuosa di interventi e di opere da parte delle micro e piccole medie imprese di segmenti, driver per la crescita del tessuto economico-imprenditoriale e urbanistico con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica.

    A riconferma della centralità del riassetto dell’organizzazione sanitaria del Paese e della Lombardia, ben 462,8 milioni, su 1.192 milioni dedicati alla voce “Salute”, verranno destinati alle “Reti di prossimità, strutture di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”: anche in questo caso CNA Lombardia coglie una scelta coerente con l’esigenza di centralità della persona, del territorio e della capillarità del servizio sanitario, anche domiciliare, con positivi effetti di superamento di quell’assetto ospedale-centrico che ha reso ancora più complesso l’intervento pubblico nella prima fase della pandemia.

    “Nel complesso”, conclude il Presidente regionale di CNA, Giovanni Bozzini, “ci troviamo di fronte a scelte coerenti con una lettura lucida del contesto. Auspichiamo però che le Regioni possano coordinarsi con noi, corpi intermedi e rappresentanze economiche e sociali, per un monitoraggio dell’allocazione delle risorse e dell’andamento dei cantieri progettuali e della spesa. Avremmo auspicato, e formuliamo in tal senso una richiesta specifica, che una quota delle risorse per la digitalizzazione e la transizione ecologica intervenisse anche direttamente sulle imprese con forme di politiche di incentivazione, di finanza agevolata, di supporto ad investimenti che le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori stanno affrontando per adeguare processi, prodotti e servizi al fine di migliorare la propria competitività sui mercati. E’ proprio su queste politiche di supporto alle PMI che le tre Regioni – “locomotiva” d’Italia, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, dovrebbero costruire un piano condiviso tra pubblico e privato.”

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