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    Superbonus: governo per la proroga selettiva, insorgono M5S e Lega

    Superbonus: governo per la proroga selettiva, insorgono M5S e Lega
    Il governo vuole implementare una proroga selettiva sugli incentivi all’edilizia, eliminando il prolungamento del bonus facciate.
    L’esecutivo è all’opera per il rinnovo dei bonus edilizi ma sembra che alcuni di questi siano destinati a scomparire. Come riportano diversi giornali tra cui IlSole24Ore, il Mef sarebbe  intenzionato a non prorogare il credito di imposta al 90% per il rifacimento delle facciate il che vuol dire che tale misura scadrebbe tra poco più di due mesi, il 31 dicembre 2021. Proroga che invece dovrebbe essere confermata per l’agevolazione del 50% per il recupero e le ristrutturazioni edilizie semplici e quella del 65% per gli interventi di efficientamento energetico che non rientrano nella casistica prevista dal Superbonus.
    L’iniziativa che forse sta creando i maggiori malumori in certe parti della maggioranza riguarda la proroga del Superbonus il quale verrà prolungato fino al 2023 ma non nella sua interezza. L’esecutivo infatti sarebbe intenzionato a implementare una proroga selettiva. Gli stabili interessati da tale proroga sarebbero infatti i condomini e gli Istituti autonomi case popolari, mentre rimarrebbero esclusi gli edifici unifamiliari e quelli plurifamiliari composti da due a quattro unità immobiliari indipendenti, oltre alle villette. Per quest’ultimi, quindi, il Superbonus rischia di durare unicamente fino al 2022.
    Il tema è aperto e tali novità devono ancora trovare spazio nella legge di bilancio ma nel frattempo si sono levate diverse voci di critica. Alcuni senatori del Movimento Cinque Stelle facenti parte della commissione Industria, Commercio e Turismo hanno chiesto in una nota di prolungare il Superbonus 110% a tutto il 2023 senza distinzioni dal momento che “il numero maggiore di asseverazioni finora riguarda proprio le unifamiliari e plurifamiliari”. Dello stesso avviso la deputata leghista Giorgia Andreuzza, vicepresidente della commissione Attività Produttive della Camera secondo la quale “non si possono tradire le attese di proprietari e imprese già in difficoltà per la pandemia”, motivo per cui “solo a partire dal 2024 si potrà immaginare un decremento delle misure”. Anche per la Confederazione Nazionale dell’Artigianato una proroga selettiva sarebbe incomprensibile poiché “ridurre le misure di incentivazione per la riqualificazione energetica e la valorizzazione del patrimonio immobiliare contrasta con l’orientamento di una manovra espansiva per sostenere e consolidare la crescita annunciata dal governo”.

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