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    Assegno unico: i requisiti e i dettagli della nuova misura per le famiglie

    Assegno unico: i requisiti e i dettagli della nuova misura per le famiglie

    Il governo punta a far partire i contributi dell’assegno unico entro il primo di luglio. Ecco i requisiti per riceverlo

    Con l’assegno unico il governo ha dato il via a una delle riforme più strutturali riguardo ai sostegni per le famiglie. L’esecutivo continua a ribadirne la portata quasi epocale, dal momento che era da tanto tempo che si parlava di intraprendere una profonda revisione del sistema vigente. La rilevanza di questo provvedimento tuttavia emerge anche dal numero di misure attualmente in vigore che vengono eliminate e sostituite: dalle detrazioni fiscali per i figli a carico (da cui dovrebbe arrivare un risparmio di quasi 8 miliardi di euro) agli assegni al nucleo familiare per i figli minori destinati ai soli lavoratori dipendenti (risparmio di 4,7 miliardi); dagli assegni al nucleo per le famiglie numerose (stimati 300 milioni di risparmio) alle misure di sostegno alla natalità come il bonus bebé, il premio alla nascita per le neo-madri e il fondo natalità per le garanzie sui prestiti (risparmio di 1,3 miliardi).

    Dalla soppressione e il riordino di queste misure dovrebbe arrivare dunque un risparmio annuale complessivo di quasi 13 miliardi di euro, risorse che andranno a finanziare l’assegno unico il quale potrà contare inoltre di ulteriori stanziamenti previsti nel “Fondo per l’assegno universale e i servizi alla famiglia”: 3,5 miliardi per quest’anno e 6,5 miliardi dal 2022.

    Per quanto riguarda il calcolo, secondo quanto previsto dalla legge delega, tale assegno avrà una quota fissa per ogni figlio a carico e una variabile a seconda dell’Isee del nucleo familiare. Sarà possibile riceverlo sotto forma di pagamento/assegno o con un credito d’imposta ed è compatibile con il reddito di cittadinanza. Sono previste una serie di maggiorazioni in caso di figli successivi al secondo, per le madri giovani con meno di 21 anni, per i figli disabili under 21 secondo una quota che va dal 30 al 50% e con importo graduato a seconda della classificazioni della condizione di disabilità.

    L’esecutivo punta a cominciare l’erogazione entro il primo di luglio, anche se la finestra per realizzare questo obiettivo è abbastanza stretta. Rimangono sul tavolo una serie di questioni a partire dalla praticabilità finanziaria dal momento che le famiglie beneficiarie sono stimate attorno ai 7,6 milioni. Costoro dovrebbero dotarsi dell’Isee entro fine giugno. Inoltre, secondo una simulazione condotta dall’Istat e dal gruppo di ricerca Arel, Fondazione E. Gorrieri e Alleanza per l’infanzia e riportato dal Sole24Ore, non è semplice garantire 250 euro a figlio. Bisogna inoltre evitare il rischio che qualcuno finisca per ricevere un contributo inferiore rispetto a quanto prende oggi. Si parla dunque di una clausola di salvaguardia che preservi più di 1 milione di nuclei sottoposti a tale rischio la quale tuttavia richiederebbe un ulteriore finanziamento di 800 milioni di euro.

     

    Simone Fausti

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