martedì, Aprile 30, 2024
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    Vaccinazioni in azienda

    Vaccinazioni in azienda
    Firmato il protocollo per avviare le vaccinazioni nelle aziende. Diverse le realtà aderenti, da Atm a Confagricoltura.
    Dopo un lungo confronto tra sindacati e imprese con il ministro del lavoro Orlando e quello della Salute Speranza, è stato firmato il protocollo per avviare le vaccinazioni in azienda. Ieri il governatore lombardo Fontana, durante una trasmissione radiofonica su RTL 102.5, ha affermato di aver raggiunto un accordo con Confindustria, Confcommercio e altre associazioni: “Siamo pronti a iniziare. Questa fase potrà cominciare con il via libera dal governo – ha spiegato Fontana – e ciò avverrà quando avremo coperto tutte le fasce di popolazione che più rischiano” cioè coloro che hanno più di 60 anni.
    Le vaccinazioni nelle aziende dipendono fortemente dalla disponibilità di dosi e se in questi giorni sono arrivati 1,2 milioni di vaccini Pfizer, allo stesso tempo AstraZeneca ha dovuto tagliare la fornitura prevista per il 14 aprile da 340mila dosi a 175mila, anche se le rimanenti dovrebbero arrivare nelle successive settimane. Il governatore della Lombardia ha spiegato come fino a mercoledì la Regione abbia consumato il 99% delle dosi Pfizer ricevute: 1,391 milioni su 1,403. Poi in giornata sono arrivate 250mila nuove dosi. Ieri inoltre sono partite le prenotazioni per le vaccinazioni rivolte ai cittadini lombardi che hanno dai 70 ai 75 anni.
    Nel frattempo anche Atm aderisce alla campagna vaccinale. L’obiettivo è quello di somministrare le dosi anzitutto a quel personale che è più a contatto con i passeggeri come i conducenti dei tram e degli autobus, fino ai dipendenti della security e coloro che lavorano nelle varie stazioni della metro. A provvedere alle inoculazioni ci penserà il personale sanitario del San Raffaele, con il quale Atm ha già collaborato in passato.
    Anche Confagricoltura ha aderito al protocollo, anche se il lavoro agricolo è classificato “a basso rischio” dall’INAIL per quanto riguarda il contagio da covid. Secondo il vicepresidente dell’associazione, con delega al lavoro, Sandro Gambuzza, “con il protocollo viene data una risposta concreta nell’interesse manifestato da diverse imprese agricole associate di medie-grandi dimensioni a porre in essere tutte le iniziative necessarie per la vaccinazione dei propri dipendenti”. La somministrazione del vaccino potrà avvenire secondo tre diverse modalità: somministrazione diretta in azienda (con costi a carico del datore di lavoro, salvo i vaccini che saranno forniti dalle autorità sanitarie regionali); somministrazione in convenzione con strutture sanitarie private, oppure somministrazione tramite l’INAIL (per i datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente ovvero non possano fare ricorso a strutture sanitarie private).
    Le inoculazioni in azienda dovrebbero partire a maggio e se la vaccinazione avverrà in orario di lavoro, il tempo necessario sarà conteggiato come orario lavorativo a tutti gli effetti. Tuttavia, qualora si presentino degli effetti avversi che richiedono dei giorni per essere smaltiti, allora tali giorni saranno considerati come malattia. In generale, i costi dell’organizzazione logistica per le vaccinazioni in azienda sono a carico delle singole società.
    Simone Fausti

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