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    P.A: Governo e sindacati firmano il patto per l’innovazione e la coesione

    Firmato ieri a Palazzo Chigi il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” che riconosce alla pubblica amministrazione il ruolo centrale di motore dello sviluppo. Draghi: “C’è ancora molto da fare”.

     

     

    “Il buon funzionamento del settore pubblico è al centro del buon funzionamento della società. Se il primo non funziona, la società diventa più fragile e più ingiusta. I lavoratori pubblici hanno un ruolo centrale ma c’è ancora molto da fare”. Queste le parole di Mario Draghi in occasione del nuovo Patto per l’innovazione e la coesione firmato dal premier, il ministro per la P.A. Renato Brunetta e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.

     

    Un’iniziativa che ha come obiettivo quello di assicurare la partecipazione attiva dei lavoratori nell’innovazione dei servizi pubblici e parallelamente avviare una nuova stagione di relazioni sindacali fondata sul confronto. La situazione attuale della pubblica amministrazione italiana infatti è sotto gli occhi di tutti. Come ha ricordato Draghi, l’età media è di 50 anni rispetto ai 43 di 20 anni fa. Il mancato subentro di un sufficiente numero di reclute giovani si affianca al problema della formazione dal momento che “si spendono 48 euro a persona per la formazione del settore pubblico – ha spiegato il presidente del Consiglio- e un solo giorno è destinato alla formazione del personale”.

     

    Draghi inoltre ha ricordato come la pandemia impedisca un’ulteriore “immobilità” sul tema, dal momento che il covid e l’imminente Pnrr “richiedono nuove professionalità, quindi investimenti in formazione e nuove forme di lavoro”. Uno dei primi passi del governo riguarderà il riavvio della stagione contrattuale dal momento che i rinnovi interessano circa 3,2 milioni di dipendenti pubblici per un aumento medio di circa 107 euro. Il ministro Brunetta ha parlato di “gettare le basi per la costruzione di una nuova Italia” annunciando la convocazione per venerdì di tutte le confederazioni sindacali rappresentative del pubblico impiego con l’obiettivo “di avviare il negoziato in tempi brevi”.

     

    Positivo il commento del leader della Cgil, Maurizio Landini, che riconosce l’appello alla responsabilità collettiva di Draghi: “La scelta di investire sul lavoro, sull’innovazione del lavoro pubblico, sulla buona occupazione, sulla formazione, sull’investimento per un miglior funzionamento della macchina pubblica e quindi per migliorare i diritti e le condizioni dei cittadini credo sia un obiettivo molto importante”.

     

     

     

    Simone Fausti

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