Il nuovo contributo dedicato ai giovani che intendono avviare un’attività in Italia mira a sostenere una fascia sempre più esposta alla precarietà lavorativa e, allo stesso tempo, a incentivare la nascita di imprese innovative in settori strategici. La misura, rivolta a ragazzi e ragazze disoccupati sotto i 35 anni, interessa le attività avviate tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025 e prevede un sostegno economico mensile di 500 euro per chi sceglie di operare nei comparti legati allo sviluppo tecnologico, alla trasformazione digitale e alla transizione ecologica. L’intervento attinge a fondi destinati alle politiche per l’occupazione con l’obiettivo di favorire l’inserimento professionale dei giovani e incoraggiare, accanto al lavoro dipendente, anche forme di autoimprenditorialità capaci di generare valore sul territorio.
La platea dei beneficiari comprende un ventaglio molto ampio di attività produttive: dalle industrie alimentari al tessile e all’abbigliamento, dalla lavorazione di pelle, legno e carta alla chimica, alla farmaceutica e alla metallurgia. Rientrano inoltre le imprese che producono macchinari, apparecchi elettronici, veicoli e strumenti medicali, così come le realtà impegnate nella manutenzione e riparazione di impianti. Il contributo riguarda anche i settori dell’energia — dalla produzione alla distribuzione di elettricità e gas — e quelli ambientali legati alla gestione dell’acqua, dei rifiuti e al recupero dei materiali. Ampio spazio è riservato anche all’edilizia, ai trasporti, alla logistica, ai servizi postali, alla comunicazione, all’informatica, alla ricerca, alla consulenza, all’architettura, all’ingegneria, alla pubblicità, ai servizi scolastici e formativi, alla sanità, all’assistenza sociale e persino alle attività culturali, artistiche e sportive. Il sostegno può essere richiesto anche da associazioni, enti del terzo settore e professionisti che offrono servizi alla persona o che operano nella riparazione di beni quotidiani.
La domanda può essere inoltrata esclusivamente online, tramite l’apposito portale e utilizzando un’identità digitale. L’aspirante beneficiario deve indicare i dati principali dell’impresa, la data effettiva di avvio, il settore di riferimento e la propria condizione lavorativa al momento dell’apertura. Una volta inviata la richiesta, l’ente competente verifica il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, il contributo decorre dal mese successivo. La regolarità contributiva e l’appartenenza a uno dei settori ammessi vengono controllate prima di ogni pagamento. È importante rispettare la scadenza dei 30 giorni dall’inizio reale dell’attività, poiché la costituzione dell’azienda non è sufficiente: il beneficio scatta solo quando l’attività risulta effettivamente avviata. Chi non è in grado di gestire autonomamente la procedura può rivolgersi a intermediari autorizzati o al servizio di assistenza.
In caso di rigetto della domanda, è possibile richiedere un riesame direttamente online, spiegando le motivazioni e allegando eventuali documenti integrativi. Anche per la revisione viene rilasciata una ricevuta con numero identificativo, utile per tracciare l’avanzamento della pratica. La richiesta supplementare va presentata entro 30 giorni, con la possibilità, in ultima istanza, di rivolgersi al giudice.
Il contributo deve essere restituito qualora venga percepito senza averne diritto o qualora vengano meno i requisiti durante il periodo di erogazione. L’attività deve dunque rimanere operativa per tutta la durata del sostegno. Nelle imprese costituite in forma societaria, il giovane beneficiario deve conservare la propria partecipazione: in caso di uscita dalla società o cessione delle quote, il beneficio decade dalla data dell’evento. Tutte le spese dichiarate devono essere reali, documentate e coerenti con la finalità dell’incentivo. In presenza di dichiarazioni false o irregolarità sono previste sanzioni, anche di natura penale.
Gloria Giovanditti






