A ottobre l’indice dei prezzi al consumo della Città di Torino scende dello 0,3% rispetto al mese precedente. Per chi gestisce un’azienda questo dato è determinante: il costo dei fattori produttivi e dei servizi legati alla vita quotidiana rallenta, riducendo la pressione sul lato dei costi. Su base annua l’inflazione si attesta comunque a +0,9%, ma la tendenza segna un raffreddamento che può incidere sulle decisioni di investimento e sulla pianificazione finanziaria.
Dietro il dato generale si muovono dinamiche diverse, utili a comprendere come possono variare i costi operativi. I prodotti acquistati più di frequente – carburanti esclusi – crescono leggermente (+0,2% mensile, +1,9% annuo), mentre quelli a media frequenza registrano un calo dello 0,7% sul mese. I beni a bassa frequenza, spesso collegati a spese programmabili come elettrodomestici o strumenti professionali, mostrano una doppia flessione: –0,4% mensile e –0,6% annuo. In ambito produttivo spicca la frenata dei beni energetici (–0,9% sul mese, –3,7% sull’anno), elemento che influenza direttamente i costi aziendali. Gli alimentari aumentano (+1,8% annuo), mentre nei servizi emerge un calo congiunturale (–0,3%) ma un incremento tendenziale (+2,2%), con rialzi più marcati nei comparti abitativi (+2,7%) e ricreativi (+3,4%).
Il quadro complessivo descrive una fase di stabilizzazione, in cui il calo dell’energia e la moderazione dei beni acquistati meno frequentemente possono alleggerire alcune voci di spesa delle imprese. Rimangono invece più dinamici i servizi, in particolare quelli legati agli immobili e alle attività dedicate al personale. L’indice generale a 120,7 punti (base 2015=100) indica un contesto meno volatile, utile per programmare con maggiore chiarezza budget, listini e strategie commerciali in vista dei prossimi mesi.






