Nei primi nove mesi del 2025 le entrate tributarie crescono di 8,4 miliardi di euro (+2%) rispetto allo stesso periodo del 2024. A trainare la crescita sono le imposte indirette (+7,6 miliardi), mentre le dirette si fermano a +807 milioni. Ma il dato di settembre mostra un rallentamento: l’aumento complessivo è di soli 48 milioni, con un calo di oltre mezzo miliardo sulle imposte dirette (-2,5%).
Il Fisco incassa però molto di più grazie all’attività di accertamento e controllo, che segna un +1,1 miliardi (+10,8%). A incidere sono gli effetti dei maxi-accertamenti definiti nei mesi scorsi e il giro di vite contro le frodi legate ai crediti d’imposta e alle compensazioni indebite.
Sul fronte Irpef si fanno sentire gli effetti del taglio del cuneo fiscale e della riforma delle aliquote: le ritenute sul lavoro privato calano di 338 milioni (-4,7%), nonostante l’aumento dell’occupazione e delle retribuzioni.
Più positiva la dinamica delle imposte su redditi da capitale e plusvalenze, che nei primi nove mesi crescono di quasi 1,8 miliardi (+12,9%), spinte dalla redditività del risparmio gestito.
L’Iva resta la voce principale del gettito, con un incremento di 3,5 miliardi (+2,8%), sostenuto dagli scambi interni e dallo split payment, che continua a garantire circa il 12% delle operazioni.
Andrea Valsecchi






