I russi stanno facendo di tutto per conquistare quanto più territorio ucraino prima dell’arrivo dell’inverno. Secondo i dati del think thank statunitense Institute for The Study of War (Isw) ripresi da France press, l’avanzata delle truppe di Putin in Ucraina è rimasta costante durante il mese di ottobre. In trenta giorni Mosca ha conquistato 461 chilometri quadrati, più o meno quanto conquistato a settembre, concentrando i suoi sforzi nel Donetsk. Nessuna offensiva dilagante, dunque, ma una lenta avanzata ottenuta al costo di migliaia di perdite al giorno.
A fine ottobre l’esercito russo controllava il 19,2% del territorio ucraino (la cui estensione complessiva è superiore a 60.000 chilometri quadrati), ma ha guadagnato terreno soprattutto nello snodo chiave di Pokrovsk, nel Donetsk. Ormai deserta, si tratta di una città che gli ucraini stanno difendendo strenuamente perché, in caso la perdessero, i russi avrebbero la strada spianata verso l’ovest del Paese. L’intelligence ucraina ha dichiarato che le forze speciali stanno contrastando i tentativi di Mosca di avanzare nella zona e hanno parlato di “feroci battaglie” in corso.
Nel frattempo, continuano i blitz nel territorio russo. Kiev ha affermato di aver colpito grazie all’utilizzo di droni due impianti petroliferi nella regione russa di Nizhny Novgorod, città sul Volga a oltre 400 chilometri di distanza da Mosca. Per quanto riguarda le forniture Nato, se da un lato Donald Trump ha detto che non starebbe prendendo in considerazione l’invio di missili Tomahawk a Zelensky, dall’altra parte Londra ha recentemente rifornito in segreto Kiev con nuovi missili da crociera Storm Shadow da 1 milione di dollari ciascuno, con una gittata massima di 250 chilometri, secondo quanto riferito da Bloomberg.






