Dopo la pace in Medio Oriente, Donald Trump presenzierà anche alla firma della pace tra Thailandia e Cambogia al vertice Asean a fine ottobre. Tuttavia, la vera spina nel fianco nel medagliere del presidente americano, che ambisce a passare alla storia come il presidente di pace, è il conflitto tra Russia e Ucraina. Un mancato accordo che ponga fine alle ostilità nell’Europa dell’est potrebbe rappresentare una macchia abbastanza grande da infangare tutto il curriculum di Trump.
Intendiamoci: non ci sono conflitti di serie A e conflitti di serie B. Secondo l’Ansa, gli scontri militari tra Thailandia e Cambogia che vanno avanti da diversi decenni hanno provocato decine di morti e hanno costretto circa 300.000 persone a fuggire dalle proprie abitazioni. A Gaza sarà necessaria un’indagine giornalistica indipendente per appurare la reale entità delle vittime nella Striscia, dal momento che i numeri riportati in questi due anni di guerra sono arrivati principalmente da Hamas. È innegabile però che migliaia di civili palestinesi sono morti sotto le bombe di Tel Aviv e gli sfollati gazawi sono svariate centinaia di migliaia. A questi si aggiungono i 1.200 israeliani uccisi da Hamas il 7 ottobre 2023, oltre agli ostaggi che non ce l’hanno fatta a tornare vivi in patria.
Non è possibile, però, fare i paragoni con i numeri in Ucraina: le stime sono fumose, ma sembra che le perdite (soldati morti e feriti) si avvicinino al milione di unità sia per Kiev che per Mosca. Venerdì 17 ottobre Volodymyr Zelensky è atteso nuovamente alla Casa Bianca assieme a una delegazione ucraina: sono in programma una serie di incontri con “aziende del settore della difesa e forse con senatori e membri del Congresso. Incontrerò anche le aziende energetiche”, ha spiegato il presidente ucraino. L’obiettivo principale della visita, tuttavia, rimane la difesa aerea e le “capacità a lungo raggio volte a esercitare pressione sulla Russia per il bene della pace”, ha chiosato Zelensky.






