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martedì 30 Settembre, 2025
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“Dove va l’Italia. Lavoro, pensioni, giovani”

All’Umanitaria di Milano grande partecipazione di pubblico per il convegno organizzato da Mi'mpegno e dall’Osservatorio Metropolitano di Milano per discutere sul futuro del Paese.

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Maltempo e scioperi dei trasporti non hanno scoraggiato il pubblico che nei giorni scorsi ha affollato l’Auditorium dell’Umanitaria, in via Daverio, per il convegno “Dove va l’Italia. Lavoro, pensioni, giovani”, promosso da Mi’mpegno e dall’Osservatorio Metropolitano di Milano. Con cento presenze, l’iniziativa ha confermato quanto i temi scelti siano oggi centrali per comprendere la direzione che il Paese intende prendere.

Ad aprire i lavori è stato Carmelo Ferraro, presidente di Mi’mpegno, che ha sottolineato con forza il senso dell’incontro a partire dal titolo scelto per il convegno, che pone una domanda cruciale: “Dove va l’Italia? Tre parole – lavoro, pensioni, giovani – non sono semplici temi da convegno, ma tre esperienze di vita quotidiana – ha detto -. Tre pilastri che, se vacillano – e oggi vacillano davvero – rischiano di far tremare l’intera architettura del nostro Paese”. Ferraro ha poi lanciato una proposta sfidante, sulla scorta dell’esperienza di Mi’mpegno: “Davanti a noi c’è sempre una scelta: possiamo imboccare la via della rassegnazione e del cinismo, del “tanto non cambierà mai nulla”, oppure la strada più difficile, ma anche più necessaria, quella dell’impegno, della responsabilità condivisa, della speranza che diventa azione. È proprio questo lo spirito di Mi’mpegno: non attendere passivamente, non delegare, ma rimboccarsi le maniche e costruire insieme”.

Un primo spunto dal Generale Camillo De Milato, presidente dell’Osservatorio Metropolitano di Milano, che ha richiamato con toni accorati la necessità di affrontare la sfida demografica: “La grande preoccupazione è l’inverno demografico. È necessario individuare risposte concrete per l’Italia e per Milano, affinché le nuove generazioni non siano lasciate sole”. Il ruolo cruciale della formazione universitaria come fattore di giustizia sociale è stato invece il tema sul quale ha insistito la Rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni: “La formazione è uno strumento di promozione sociale, di dialogo fra generazioni e di crescita di un intero mondo – ha sottolineato -. Investire nella formazione significa dare ai giovani strumenti per costruire il futuro”.

Dal Presidente dell’INPS, Gabriele Fava, un messaggio di fiducia e concretezza: “Bisogna invertire una percezione negativa del futuro. Se ci sono preoccupazioni, è certo che le istituzioni pubbliche stanno investendo pesantemente sui giovani, anche per rendere sostenibile il futuro pensionistico”. Fava ha infine posto l’accento sull’innovazione tecnologica come strumento di cambiamento: “Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, aiuteranno in modo eccezionale questo processo. L’INPS è il primo ente pubblico in Europa ad investire massicciamente in IA, non per sostituire le persone, ma per supportare i processi e rafforzare i servizi ai cittadini”.

La riuscita del convegno, ospitato non a caso all’interno della Società Umanitaria, istituzione storicamente legata ai grandi temi sociali come ricordato dal Presidente Alberto Jannuzzelli, è stata la dimostrazione che esiste una comunità viva e attenta, capace di riunirsi per discutere del futuro dell’Italia: “Lavoro, pensioni e giovani sono emersi non come capitoli isolati – ha concluso Ferraro -, ma come un unico nodo vitale da affrontare per la tenuta sociale, economica e culturale del Paese”.

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