sabato, Maggio 4, 2024
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    Avrò mai una pensione?

    Avrò mai una pensione?
    La triste fotografia della Corte dei Conti fa chiarezza su un interrogativo che tutti, in fondo, ci siamo posti. E la risposta è parecchio
    La Corte dei Conti, nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, ha elaborato una specifica proiezione per rispondere ad un quesito che ogni giovane si pone, quello relativo alla possibilità, in futuro, di avere una pensione. La relazione è stata elaborata partendo da una serie di dati Inps, così da fornire un focus sulle posizioni previdenziali dei quarantenni che al 2020 risultavano occupati e quindi si trovavano totalmente nel regime contributivo.
    Ebbene, la doccia fredda è servita: dall’analisi presentata è infatti emerso che soltanto 11 delle figure-tipo prese in rassegna, soltanto 2 dispongono del cosiddetto zaino previdenziale, cioè il montante contributivo sulla base del quale viene calcolato l’assegno pensionistico. E si tratta dei soggetti assunti nel comparto della sanità e nelle Forze armate.
    Le difficoltà maggiori, di contro, si rilevano nel settore autonomo, ed in particolare tra i parasubordinati e i coltivatori diretti.
    Insomma, alla domanda se i quarantenni disporranno di pensioni adeguate la risposta è no. Men che meno per chi è al di sotto di quella soglia d’età.
    Quella sintetizzata, poi, c’è da dire che è una fotografia tutt’altro che campata per aria, se pensiamo che sono state analizzate dalla Corte dei Conti «circa 1.700 posizioni assicurative di soggetti che al 31 dicembre 2020 avevano 40 anni, con 92 mila individui assicurati, rappresentativi di 800mila soggetti». In totale si parla perciò di «una platea di 575 posizioni assicurative per corrispondenti 56mila giovani rappresentativi di una popolazione di quarantenni assicurata pari a 486mila unità».
    Ma non è tutto: se i giovani non avranno certamente un futuro roseo stando alla situazione riscontrata, viene evidenziato che certamente non se la spassano neppure nel presente. Nel dossier, infatti, emerge che in circa 235 posizioni su 575 (il 40,8%) «si riscontra una retribuzione lorda inferiore a 20 mila euro». Che riguarderebbe quindi il «28% dei giovani coinvolti».
    Andrea Valsecchi

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