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mercoledì 24 Dicembre, 2025
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Con buona Pace di tutti, è il momento della Festa. Auguri!

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Siamo arrivati alle feste del Santo Natale e della fine dell’anno, tradizionale appuntamento con i pistolotti di chi fa un bilancio dell’anno passato, di chi cerca di vaticinare il futuro, della Manovra di Bilancio, del Bilancio preventivo, della chiusura dei conti, dell’anticipo IVA, degli auguri a te e famiglia, della corsa al regalo dell’ultimo minuto, del cenone, del pranzo, di nuovo del cenone, del carbone e dei feriti per i fuochi d’artificio abusivi.

E chi siamo noi per chiamarci fuori dall’usale carrozzone nazional-popolare? Non sia mai. Quindi ci tocca voltarci a guardare un anno che se ne va in cui abbiamo assistito, in gran parte impotenti, alla carneficina in Ucraina, alla carneficina in Medio Oriente, alla carneficina negli oltre 50 conflitti ora attivi nel mondo, alla scomparsa di un Papa molto amato e all’avvento sul soglio di Pietro di un Gringo con il piglio decisamente latino, amabile probabilmente in modo diverso dal suo predecessore, ma ce ne renderemo conto più avanti; abbiamo dovuto sopportare l’ondivago Trump, che però ha incassato il successo, sempre in bilico, ma tutt’ora valido, a Gaza, e ha tenuto la barra dritta sui dazi, nonostante avesse il Mondo contro; abbiamo assistito alla retromarcia dell’Unione Europea sul Green Deal in ambito automotive, giusto in tempo per non essere determinante a salvare il settore dopo averne causato il tracollo; abbiamo ancora lo stesso Governo che avevamo quando l’anno è iniziato, fatto non così frequente in Italia, il terzo più longevo della storia.

Detta così, sembra una bella frittata. A voler andare nel 2026 con questo bagaglio sulle spalle, c’è il rischio che non ci facciano proprio entrare e che si resti qui, in eterno, a barcamenarci tra Sarkò che esce gratis di prigione manco fosse in una partita di Monopoli e il Venezuela che è diventato il ricettacolo di tutte le nefandezze e viene sottoposto a un trattamento speciale dalle forze aeronavali USA.

A conti fatti, però, è bene che il 2026 ci accolga, se non a braccia aperte, almeno non come profughi: perché la Pace, per la prima volta dopo alcuni anni, non sembra per una volta un miraggio, ma un traguardo da conquistare; perché Trump, al di là dei suoi monolghi notturni su Truth, ha un piano, condivisibile o meno, che sta portando l’America dove lui la vuole, con un’economia in espansione e i tassi finalmente in calo, e questa è sempre una buona notizia; perché l’Europa ha finalmente capito che in tema ambientale l’obiettivo vale più della strada intrapresa per raggiungerlo; perché l’equilibrio è precario, ma continuare a muoversi aiuta a mantenerlo, tanto nella gestione delle crisi internazionali, quanto nel particolare scenario economico.

Per l’Informatore, tocca almeno in questa occasione raccontare qualcosa di noi, il 2025 è stato un anno di innovazioni: abbiamo introdotto una nuova rubrica, un video-riassunto delle notizie della settimana tenuto indegnamente dal sottoscritto; da qualche settimana abbiamo iniziato una nuova collaborazione, ospitando le puntate del podcast quotidiano “La Stoccata”, per un approfondimento non omologato sui temi della politica. Novità che si propongono di offrire un’informazione più varia, più puntuale e più attraente per il nostro pubblico che, notoriamente, non ha tempo da devolvere in pinzillacchere. Altre novità sono in preparazione per l’anno venturo, ma sono come i buoni propositi: è bene parlarne solo quando si realizzano. Nel frattempo, vi ringrazio di cuore per il tempo che ci dedicate e per l’affetto e la costanza con cui ci seguite: la misura è empirica, ma agli eventi del Circolo delle Imprese sono sempre di più le aziende e gli imprenditori che ci conoscono e dichiarano il loro apprezzamento. Un fatto che non solo ci lusinga, ma ci rafforza nel provare a costruire spazi di interazione e informazione sempre più ampi e vari.

Ci tengo a ringraziare molto la redazione per un anno di lavoro intenso, per l’attaccamento alla nostra “maglia” e per la qualità dell’impegno di tutti. Ringrazio anche l’editore per la fiducia e il sostegno e per la capacità innata di proporre le scelte senza imporle: una linea sottile, ma davvero significativa.

Giungano a tutti voi, cari lettori, e a tutti coloro che vi sono cari, da parte dei giornalisti, della segreteria, dell’editore e mio personale, i migliori auguri di serenità, gioia e pace per questo Santo Natale e per tutto il 2026.

L’Informatore uscirà ancora il 22 dicembre, quindi si prenderà una piccola vacanza: torneremo il 7 gennaio. Buone feste!

Alberto Manzo

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