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giovedì 11 Dicembre, 2025
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Più occupati a Torino, ma il lavoro è sempre meno qualificato

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Torino torna a produrre lavoro. I numeri dell’occupazione superano di nuovo la soglia simbolica del pre-Covid e raccontano una città che ha ripreso a creare posti, a ridurre il precariato e ad attirare manodopera da fuori. Ma la fotografia scattata nel 2024 dice anche altro: il lavoro che cresce è sempre meno qualificato, i giovani laureati faticano a restare e l’equilibrio del mercato resta fragile. È questo il quadro che emerge dal rapporto “I numeri del lavoro a Torino 2025”, curato da Ires Piemonte in collaborazione con Città di Torino, Agenzia Piemonte Lavoro, Camera di Commercio e Inail.

Nel 2024 l’occupazione cresce del 4%, pari a 15 mila addetti in più, riportando la città ai livelli pre-pandemia, in linea – tra le grandi del Nord – solo con Milano. Migliora anche la qualità dei contratti: il lavoro atipico scende al 24%, tre punti in meno rispetto al 2019. La crescita, però, si concentra nei settori a media e bassa produttività. I servizi alle imprese aumentano di quasi cinque punti percentuali, mentre arretrano i servizi alle persone, il commercio scende dal 15% al 13% e l’industria dal 20% al 19%. Stabili alloggio e ristorazione. In parallelo si riduce la quota dei lavoratori più qualificati, che passa dal 49% al 44%, mentre crescono le figure intermedie e a bassa qualificazione.

Cresce anche la popolazione: +0,7% nel 2024, circa 6.000 residenti in più, ma solo grazie ai flussi migratori interni ed esteri. Il saldo naturale resta negativo. Gli stranieri residenti sono oggi 137 mila. Sul fronte dell’istruzione, il 33% dei torinesi tra 25 e 64 anni è laureato, quota che sale al 38% tra gli occupati. Il confronto con le altre città del Nord però penalizza Torino: tra i 25 e i 44 anni i laureati sono il 44%, contro il 60% di Milano e Bologna. Gli atenei attirano 36 mila studenti da fuori regione, ma salari e prospettive ridotte spingono molti neolaureati a cercare altrove.

Il sistema delle imprese resta stabile: nel 2024 si contano 108.862 aziende, in crescita rispetto al 2015. Le imprese a titolarità straniera arrivano al 21% del totale, il doppio rispetto alla media piemontese. Aumentano però anche i “disponibili al lavoro”: sono 45.981, con un incremento del 2%, trainato dai giovani under 29 (+8%) e dagli stranieri (+9% tra gli extracomunitari). I laureati tra chi cerca lavoro salgono al 18%. Le situazioni più critiche restano concentrate nelle Circoscrizioni 5 e 6. Sul fronte della sicurezza, nel 2024 si registrano 9.779 infortuni (-1%) e un minimo storico dei casi mortali: 1,1 ogni 1.000 denunce, con un dato che preoccupa: un infortunio su cinque riguarda lavoratori over 55.

 

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