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martedì 9 Dicembre, 2025
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Più imposte indirette e controlli, meno Irpef: la nuova geografia del fisco 2025

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Nei primi dieci mesi del 2025 le entrate tributarie continuano a crescere, trainate soprattutto dall’attività di accertamento e controllo, che tra gennaio e ottobre ha generato un gettito di 12,8 miliardi di euro. Si tratta di un aumento del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a 1,1 miliardi in più. La spinta arriva in particolare dalle imposte dirette, salite a 6,56 miliardi (+17,9%), mentre le imposte indirette contribuiscono con 6,26 miliardi, registrando un incremento più contenuto (+2,1%). I dati emergono dal Bollettino delle entrate tributarie pubblicato dal Dipartimento delle Finanze del Mef, che offre una fotografia aggiornata dell’andamento del gettito in un anno segnato da rallentamenti economici e da una crescente attenzione al contrasto all’evasione.
Il totale delle entrate erariali nei primi dieci mesi dell’anno raggiunge quota 471,63 miliardi, con una crescita di 9,3 miliardi rispetto al 2024 (+2%). Anche in questo caso, la dinamica è molto differente tra imposte dirette e indirette: le prime aumentano dello 0,4% fino a 266,22 miliardi, mentre le seconde mostrano un balzo più deciso, arrivando a 205,4 miliardi (+4,3%). L’andamento di ottobre conferma la tendenza, con entrate complessive pari a 44,67 miliardi (+2,2%).
Il gettito Irpef si attesta a 187,9 miliardi nei primi dieci mesi, segnando un calo del 2,2% (-4,1 miliardi). Arretra anche l’Ires, che scende del 3,5% a 33,37 miliardi, riflettendo il rallentamento degli utili societari. In forte crescita, invece, le imposte sostitutive: quelle sui redditi da capitale raggiungono 18,33 miliardi (+15,2%), mentre l’imposta sulle plusvalenze quasi raddoppia (+118,9%). Salgono in modo significativo anche le entrate derivanti dall’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione, che tocca 1,5 miliardi con un incremento superiore al 460%, spinto dal rialzo dei rendimenti finanziari.
L’Iva continua a rappresentare una delle principali leve del gettito: da gennaio a ottobre sono stati incassati 141,21 miliardi, con un aumento del 3%. La crescita è sostenuta in particolare dalla componente interna, salita del 3,3% a 125,6 miliardi, mentre gli introiti legati alle importazioni mostrano un incremento più lieve (+1%). Tra le altre imposte sugli affari, l’imposta sulle assicurazioni è in calo (-15,9%), mentre aumentano i canoni di abbonamento radio e tv (+31,3%) e le concessioni governative (+5,9%). Le imposte sui carburanti e sui prodotti energetici mantengono un andamento positivo, con l’accisa sugli oli minerali che sale a 20,76 miliardi (+2,1%) e quella sull’energia elettrica in crescita del 12,2%. Significativo anche l’aumento dell’accisa sul gas naturale destinato alla combustione, che raggiunge 2 miliardi (+31,5%).
Nel solo mese di ottobre, le imposte dirette ammontano a 24,25 miliardi (+0,6%), con l’Irpef in calo del 2,8% e l’Ires in flessione del 13,3%. Le imposte indirette crescono invece a 20,42 miliardi (+4,1%), grazie soprattutto alla spinta dell’Iva, che raggiunge quasi 14 miliardi (+4,4%).
Nel complesso, i dati confermano un incremento del gettito alimentato principalmente dai controlli fiscali e dalle imposte indirette, mentre le imposte dirette mostrano segnali di debolezza legati alla dinamica dei redditi e degli utili. L’aumento delle imposte sostitutive e delle accise fotografa invece un contesto caratterizzato da mercati finanziari in crescita e da consumi energetici ancora elevati.
Gloria Giovanditti

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