L’occupazione in Italia continua a correre e ad ottobre 2025 ha raggiunto un nuovo massimo storico: il tasso è salito al 62,7%, il livello più alto da quando l’Istat ha iniziato le rilevazioni mensili nel 2004. L’Istituto segnala che il numero complessivo degli occupati ha toccato quota 24 milioni 208mila persone, con un incremento mensile dello 0,3% pari a 75mila lavoratori in più tra dipendenti e autonomi. La crescita coinvolge quasi tutte le fasce d’età, ad eccezione dei 25-34enni che, pur registrando un miglioramento, segnano un aumento più contenuto (+0,1%). Su base annua, gli occupati sono 224mila in più (+0,9% rispetto a ottobre 2024) e a trainare la dinamica è soprattutto la fascia degli over 50, mentre le altre classi d’età mostrano un arretramento.
Il quadro messo a fuoco dall’Istat evidenzia una struttura occupazionale che continua a trasformarsi: i dipendenti permanenti raggiungono i 16 milioni 468mila, i dipendenti a termine sono 2 milioni 514mila, mentre gli autonomi salgono a 5 milioni 227mila. Rispetto a un anno fa crescono i dipendenti stabili (+288mila) e gli autonomi (+123mila), mentre calano sensibilmente i lavoratori a tempo determinato (-188mila), confermando la tendenza a una maggiore stabilizzazione del lavoro.
L’aumento dell’occupazione si accompagna a una riduzione della disoccupazione: a ottobre il tasso è sceso al 6%, in calo di 0,2 punti rispetto a settembre. Ancora più marcato il miglioramento per i giovani, con la disoccupazione under 25 che scende al 19,8%, quasi due punti in meno su base mensile. Il tasso di inattività resta stabile al 33,2%. La diminuzione delle persone in cerca di un impiego (-59mila unità, -3,7%) riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età. Nell’ultimo anno si riducono sia i disoccupati (-34mila, -2,2%) sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-171mila, -1,4%), segnale di un mercato del lavoro più dinamico, anche se la crescita dell’inattività giovanile indica una fragilità strutturale ancora presente.
I dati, sottolinea la viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci, confermano la tenuta delle politiche occupazionali avviate dal governo. In una nota, Bellucci parla di “risultati estremamente positivi”, ricordando “il milione di posti di lavoro creati” e il record dell’occupazione femminile, salita al 54,4%, con 315mila donne in più al lavoro rispetto all’anno precedente. La viceministra rivendica inoltre l’impegno del governo nel sostenere le imprese, incentivare il lavoro stabile e sviluppare strumenti di inclusione lavorativa e politiche attive destinate ai giovani.
Nel complesso, i dati di ottobre consolidano una tendenza che mostra un mercato del lavoro più solido rispetto agli anni precedenti. Restano tuttavia nodi strutturali – dalla qualità del lavoro alla stagnazione occupazionale dei più giovani – che rappresentano una parte essenziale della fotografia reale del Paese, al di là dei numeri record.
Gloria Giovanditti
Occupazione ai massimi storici: l’Italia tocca il 62,7% e cala la disoccupazione






