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martedì 9 Dicembre, 2025
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Mercato immobiliare: Milano mantiene la sua attrattività, ma preoccupano le inchieste sull’urbanistica

Nel terzo trimestre 2025 si conferma in crescita l’interesse per Monza e Lodi. Nel capoluogo lombardo in crescita l’offerta di locazioni per il rientro nel mercato tradizionale dagli affitti brevi.

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Per il mercato immobiliare il terzo trimestre 2025 è caratterizzato da una certa stazionarietà con un leggero aumento di domanda, offerta e prezzi a Milano, Lodi e Monza e Brianza nel residenziale, sia per quanto riguarda le compravendite che le locazioni. Se nel capoluogo lombardo il mercato residenziale si attesta su valori importanti, rimane costante l’interesse per Monza e Lodi, con aumento della domanda e un progressivo aumento dei valori. In questo scenario, però, preoccupano l’incertezza legata alle inchieste giudiziarie in tema di urbanistica e il fenomeno della desertificazione legata al caro affitti per gli spazi commerciali.

È questo il quadro emerso dal Sentiment di FIMAA MiLoMB (Associazione degli intermediari immobiliari e merceologici aderente a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza), con i dati che raccolgono l’orientamento degli operatori, di cui l’83% da Milano e Città metropolitana, il 13% da Monza Brianza ed il 4% da Lodi e provincia di Lodi.

Guardando alle compravendite residenziali, Milano mantiene la sua attrattività, con una domanda di acquisto giudicata stazionaria per il 50% degli intermediari, mentre è ancora in crescita la richiesta per Monza e Lodi che vedono aumentare l’interesse per valori più contenuti (a Monza domanda in crescita secondo l’80% degli operatori, a Lodi per il 100%). Per quanto riguarda le tipologie maggiormente richieste, è il trilocale a farla da padrone sia a Milano che a Monza e Lodi, mente il bilocale risulta particolarmente appetibile nell’Area metropolitana milanese.

Sul fronte delle locazioni, l’offerta a Milano è ritenuta in aumento per il 54% degli operatori, probabilmente determinata da un rientro di affitti brevi nel mercato tradizionale – dove primeggiano i canoni concordati con una tassazione favorevole – a causa del previsto inasprimento della tassazione sugli affitti turistici e delle difficoltà di gestione che inducono i proprietari a una diversa scelta.

Problema aperto è quello della crescente desertificazione commerciale. Secondo Marco Zanardi, consigliere FIMAA MiLoMB, occorrerebbe mettere in campo iniziative volte a rendere attrattivi, per chi vuole intraprendere iniziative commerciali, i quartieri più colpiti da questo fenomeno: “Le vie commerciali hanno visto la chiusura di diverse attività, anche storiche, per l’impossibilità di rinnovare i contratti con canoni estremamente elevati – sottolinea -. L’esperienza della cedolare secca in questo segmento di mercato adottata nell’era pandemica forse andrebbe riproposta se si vuole sbloccare almeno questa situazione”.

Non di meno preoccupano le dinamiche legate alle inchieste giudiziarie sull’urbanistica, che stanno di fatto bloccando il rilascio di nuove autorizzazioni a costruire, rallentando così progetti importanti per la trasformazione urbana e l’attività di circa 150 cantieri, senza contare le famiglie, con preliminari firmati e caparre versate, che si ritrovano senza una casa: “Questa situazione, dovesse ulteriormente prolungarsi, confermerebbe l’attuale perdita di fiducia degli investitori mettendo fortemente a rischio i futuri investimenti con la conseguenza – avverte Zanardi – di un ulteriore rallentamento del mercato immobiliare”.

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