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domenica 23 Novembre, 2025
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Iea: rinnovabili e nucleare cambiano il mercato dell’energia



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Nel nuovo World Energy Outlook dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea), il messaggio è netto: il sistema energetico mondiale sta già vivendo quella che viene definita “era dell’elettricità”. L’Iea è l’organismo internazionale che analizza ogni anno domanda e offerta di energia a livello globale e fornisce scenari di medio-lungo periodo: uno strumento seguito da governi, banche e grandi gruppi industriali. Presentando il rapporto, il direttore esecutivo Fatih Birol ha spiegato che petrolio e carbone stanno per raggiungere il picco di domanda – cioè il livello massimo di consumi – attorno, o anche prima, del 2030. Oltre quella soglia, la curva tende a stabilizzarsi e poi a scendere. Per chi guida un’impresa o lavora nel management significa una cosa concreta: pianificare il futuro dando per acquisito che l’energia sarà sempre più elettrica, meno fossile, con conseguenze su costi, investimenti produttivi, logistica e catene di fornitura.

Il rapporto chiarisce anche come cambia il mix delle fonti. La domanda globale di gas naturale, pur restando rilevante, secondo lo scenario centrale dell’Iea cresce solo di circa il 10% rispetto agli attuali livelli: un incremento modesto se confrontato con l’espansione delle rinnovabili. Le energie rinnovabili – cioè le fonti che si rigenerano continuamente come sole, vento e acqua – sono la componente che aumenta più rapidamente nel portafoglio energetico mondiale. In particolare, l’Iea segnala il ruolo del solare fotovoltaico, la tecnologia che trasforma la luce del sole in elettricità tramite pannelli, come motore principale di questa crescita. Entro il 2035, l’80% dell’aumento dei consumi energetici globali è destinato a concentrarsi in aree con elevata irradiazione solare: regioni dove il sole è abbondante, e quindi il costo dell’energia elettrica prodotta con il fotovoltaico può risultare più competitivo. Per un’impresa questo passaggio non è solo tecnico: vuol dire confrontarsi con mercati in cui prezzo e disponibilità dell’energia dipendono sempre di più dalla capacità di integrare tecnologie pulite, firmare contratti di fornitura elettrica a lungo termine, valutare investimenti in autoproduzione o in efficienza energetica degli stabilimenti.

Accanto alla crescita delle rinnovabili, l’Iea segnala un altro elemento comune a tutti gli scenari: la “rinascita” dell’energia nucleare. Dopo oltre vent’anni di sostanziale stagnazione, la capacità nucleare installata a livello globale è prevista in aumento di almeno un terzo entro il 2035. Gli investimenti riguardano sia i grandi impianti tradizionali, sia i progetti di nuova generazione, tra cui i cosiddetti Small Modular Reactors (SMR): reattori di dimensioni più contenute, pensati per essere costruiti in serie, con potenziali vantaggi in termini di costi, tempistiche e flessibilità di utilizzo. Questa combinazione – più rinnovabili e più nucleare – ridisegna lo scenario di offerta energetica su cui imprese e filiere dovranno basare le proprie strategie: dalle aziende energivore che devono valutare come proteggersi dalla volatilità dei prezzi, alle Pmi che stanno decidendo se rinnovare impianti e macchinari, fino agli operatori dei servizi che dipendono da infrastrutture digitali sempre più esigenti in termini di energia affidabile.

 

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