A tre mesi dal fallimentare vertice tra Trump e Putin in Alaska, Washington torna alla carica con un nuovo piano di pace per l’Ucraina che fa tremare Kiev. I dettagli non sono noti, ma è uscita qualche indiscrezione che lascia presagire la volontà di Donald Trump di usare più la carota che il bastone con Vladimir Putin.
Secondo Axios, tale piano prevede il riconoscimento formale della Crimea, invasa e occupata da Mosca nel 2014, e anche del Donbass quali territori legittimi della Russia. La questione è poco chiara: sembra, infatti, che tale riconoscimento non verrebbe richiesto all’Ucraina, la quale invece in cambio della cessione de facto (ma non de iure?) del Donbass otterrebbe delle garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti.
Nel piano ci sarebbe il divieto di dispiegare truppe straniere sul territorio ucraino: lo riporta il Financial Times, che ha sentito fonti governative Usa. Kiev, tuttavia, potrebbe ricevere alcune armi a lungo raggio. Secondo Reuters, Washington sta già facendo pressione su Zelensky perché accetti i punti principali del piano per la fine delle ostilità: tra questi punti ci sarebbe anche la riduzione delle dimensioni dell’esercito ucraino, una delle pretese principali del Cremlino.
Marco Rubio ha messo le mani avanti. “Porre fine a una guerra complessa e letale come quella in Ucraina richiede un ampio scambio di idee serie e realistiche. E il raggiungimento di una pace duratura richiederà che entrambe le parti accettino concessioni difficili, ma necessarie”, ha spiegato il Segretario di Stato Usa su X, aggiungendo che gli Stati Uniti continueranno “a sviluppare un elenco di potenziali idee per porre fine a questa guerra, basate sul contributo di entrambe le parti in conflitto”.






