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venerdì 21 Novembre, 2025
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Allarme negozi sfitti: il 10% sono in Lombardia

Nonostante sia la percentuale più bassa in Italia, per Confcommercio Lombardia il dato rappresenta un alert economico e sociale. La ricetta per invertire la rotta? Rafforzare il partenariato pubblico-privato attraverso i Distretti del Commercio.

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Con quasi diecimila negozi sfitti, la Lombardia si pone in testa alla classifica delle regioni italiane in termini assoluti, pur risultando l’ultima per percentuale di locali vuoti sul totale (10,4%). È il quadro lombardo che emerge dell’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio realizzata in vista dell’iniziativa “inCittà” – Spazi che cambiano, economie urbane che crescono”, dedicata al futuro delle città e delle economie urbane che si terrà a Bologna il 20 e 21 novembre.

Lo studio evidenzia un calo nazionale di oltre 140mila attività di commercio al dettaglio – in sede fissa e ambulante – con una proiezione preoccupante per il 2035, anno in cui senza l’adozione di politiche mirate il saldo potrebbe ulteriormente peggiorare con la perdita, in prospettiva, di altre 114mila attività.

Una tendenza che riguarda anche la Lombardia in considerazione del rapporto tra numero di negozi e abitanti, particolarmente negativo nelle città del Centro-Nord. Tra i dieci Comuni con la più bassa densità commerciale, infatti, tre sono lombardi, ovvero Lodi e i due Comuni nordmilanesi di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.

Forte preoccupazione per il dato lombardo è stata espressa dal vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, Carlo Massoletti: “Seppur la nostra regione possegga la percentuale più bassa di negozi sfitti sul totale – ha osservato -, il trend è comunque allarmante e rischia di diventare una inarrestabile via verso la perdita di socialità, di accoglienza, di permanenza di giovani e famiglie, di servizi anche per la popolazione meno giovane e per la sicurezza di città, paesi e borghi”.

Massoletti ha poi esortato a non rassegnarsi ad una previsione di spopolamento commerciale dei Comuni più piccoli e alla trasformazione delle medie città in dormitori, tracciando una rotta per rilanciare l’economia di prossimità: “È necessario rafforzare ulteriormente il partenariato pubblico-privato, a partire dai Distretti del Commercio, un patto territoriale che, è dimostrato, aumenta la resilienza delle attività economiche”, ha detto, riprendendo la proposta del presidente di Confcommercio Sangalli di attivare con urgenza il dialogo con amministrazioni comunali e proprietari immobiliari per dare corso a patti locali per la riattivazione di spazi sfitti, con canoni calmierati e incentivi coordinati tra pubblico e privato.

 

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