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mercoledì 19 Novembre, 2025
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Rate senza interessi, svolta europea: il BNPL dovrà rispettare le regole del credito al consumo

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Il buy now pay later è ormai entrato stabilmente nelle abitudini di spesa degli italiani. In pochi anni questo sistema di pagamento, nato come alternativa smart per gli acquisti online, si è trasformato in una modalità diffusa e trasversale, utilizzata tanto dai più giovani quanto da consumatori adulti che cercano maggiore flessibilità nelle uscite mensili. Il ricorso alle rate senza interessi cresce a ritmi sostenuti e attira un numero sempre maggiore di operatori, ma per il settore si prepara una svolta significativa.
La nuova direttiva europea, che dovrà essere recepita entro il 20 novembre di quest’anno ed entrerà pienamente in vigore dal 2026, cambierà le regole del gioco. Le piattaforme dovranno adeguarsi a criteri molto più stringenti in materia di trasparenza, controlli sulla capacità di rimborso e comunicazioni precontrattuali. La soglia temporale che oggi separa il buy now pay later dal credito al consumo verrà ridotta drasticamente: 50 giorni per le dilazioni attivate nei negozi fisici e soltanto 14 giorni per quelle online. Di conseguenza, servizi come Klarna, Scalapay e PayPal, che offrono piani a 60 giorni, saranno obbligati ad applicare gli stessi standard del credito al consumo, con procedure più severe e verifiche obbligatorie.
Il cambio normativo arriva in un momento di forte espansione del settore. Secondo il Politecnico di Milano, il valore delle operazioni BNPL in Italia è passato da 0,4 miliardi nel 2020 a 6,8 miliardi nel 2024, con un ulteriore +28% nei primi sei mesi del 2025 rilevato da Crif. Una crescita alimentata da un pubblico che non è più composto solo da utenti digitali, ma che oggi comprende anche fasce più mature, interessate alla possibilità di distribuire le spese senza costi aggiuntivi. Significativa è anche la presenza di consumatori privi di una storia creditizia, che rappresentano ormai il 17% degli utenti, una quota quasi doppia rispetto ai prestiti tradizionali.
In vista delle nuove regole, le principali piattaforme stanno già modificando la loro offerta. PayPal ha introdotto piani fino a 24 mesi, con interessi variabili. Klarna propone rateizzazioni a 6 o 12 mesi, mentre Scalapay, grazie alla collaborazione con Deutsche Bank, ha ampliato l’orizzonte fino a 36 mesi, in alcuni casi senza costi aggiuntivi e in altri con condizioni definite assieme ai singoli esercenti. Parallelamente continuano a essere molto utilizzate anche le formule più tradizionali della grande distribuzione, come i prestiti a tasso zero sugli acquisti di importo più elevato, oltre a soluzioni snelle come PagoDil o carte come Agospay Zero, che consentono di suddividere pagamenti sopra i 500 euro in dieci rate senza interessi.
Resta però un tema centrale: la consapevolezza degli utenti. Il buy now pay later è spesso percepito come un pagamento leggero, quasi alternativo al credito, e questo porta molti consumatori — soprattutto giovani — ad attivare più rateizzazioni contemporaneamente, senza avere un quadro chiaro degli impegni accumulati. La facilità con cui si possono aprire diversi piani di pagamento aumenta il rischio di sovraindebitamento, motivo per cui la nuova direttiva punta ad anticipare e prevenire eventuali situazioni critiche attraverso controlli più rigorosi e maggiori tutele. In un mercato destinato a rimanere in crescita, la vera sfida sarà trovare un equilibrio tra accessibilità, tutela e sostenibilità finanziaria.
Gloria Giovanditti

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