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mercoledì 19 Novembre, 2025
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Stipendi, nella Manovra 2026 arrivano taglio fiscale al 5% e straordinari detassati

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Nel tentativo di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e incentivare i rinnovi contrattuali, la Manovra 2026 introduce un pacchetto di misure fiscali che interviene in modo mirato sulle retribuzioni. Tra le novità più rilevanti c’è la riduzione dell’aliquota al 5% per gli incrementi economici derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi siglati nel biennio 2025-2026, un vantaggio riservato a chi percepisce un reddito imponibile annuo inferiore a 28 mila euro. Secondo le stime, la misura interesserà circa 3,3 milioni di lavoratori.
Il provvedimento prevede inoltre la detassazione, per tutto il 2026, delle prestazioni straordinarie, festive e notturne fino a 1.500 euro, applicabile ai dipendenti con redditi fino a 40 mila euro. Una scelta che punta sia a sostenere i salari sia ad affrontare la carenza di personale nei comparti più esposti, in particolare turismo, commercio e termalismo, dove è previsto anche un incremento del 15% delle retribuzioni per turni notturni e ore aggiuntive nei primi nove mesi del 2026.
Il governo interviene anche sulla fiscalità dei premi di risultato: l’aliquota scende dal 5% all’1% e il tetto massimo detassabile sale da 3.000 a 5.000 euro. In parallelo, aumenta anche la soglia di esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici, che potranno essere esclusi dal prelievo fino a 10 euro al giorno, contro gli attuali 8. L’insieme di queste misure punta, come sottolineato nel disegno di legge di Bilancio, a riallineare le retribuzioni al costo della vita e a rafforzare il legame tra produttività e remunerazione.
Gli effetti concreti dipenderanno, tuttavia, dai rinnovi contrattuali. Se alcuni settori—come quello chimico—hanno già raggiunto un accordo, molti dei principali Ccnl restano ancora in fase di trattativa. Nel comparto chimico, l’intesa raggiunta comporta un aumento complessivo di 294 euro distribuito in più tranche fino al 2028. Solo nel 2026, l’incremento retributivo raggiungerà i 1.625 euro, con una stima di risparmio fiscale pari a circa 474 euro grazie alla flat tax al 5%. Per i lavoratori delle piccole imprese edili, l’aumento previsto nel 2026 è di 1.960 euro, per un beneficio fiscale calcolato in circa 491 euro annui.
Le misure hanno ricevuto un generale apprezzamento da parte delle associazioni di categoria. Il presidente di Federchimica, Francesco Buzzella, ha sottolineato l’importanza di ridurre il cuneo fiscale e aumentare il netto in busta paga, soprattutto per i redditi più bassi. Ha inoltre ribadito il valore di strumenti che incentivino premi di produttività e relazioni industriali collaborative, auspicando misure strutturali che non dipendano dalle scadenze contrattuali e che consentano alle imprese di programmare investimenti e organizzazione del lavoro con maggiore stabilità normativa.
Nel complesso, la Manovra punta a un equilibrio tra sostegno immediato ai salari e incentivi al miglioramento delle performance aziendali. La reale portata degli interventi dipenderà dalla velocità dei rinnovi contrattuali e dalla capacità del tessuto produttivo di trasformare i benefici fiscali in opportunità di crescita.
Gloria Giovanditti

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