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mercoledì 19 Novembre, 2025
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Intelligenza artificiale e terziario: le imprese lombarde vogliono correre e chiedono strumenti e formazione adeguati

Dall’indagine condotta da Format Research per Confcommercio Lombardia emerge che le imprese puntano sull’IA per potenziare la crescita e la competitività sul mercato. Nel 2026 oltre il 62% la utilizzerà. Previsto incremento investimenti. Tra gli ostacoli maggiori: mancanza di competenze, tempo e costi di sviluppo.

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L’intelligenza artificiale prende sempre più piede tra le imprese lombarde. Da una recente analisi condotta da Format Research per Confcommercio Lombardia su un campione di 539 aziende del terziario, emerge che oltre quattro su dieci utilizzano l’intelligenza artificiale e già si stima che entro un anno supereranno il 62%. Dati che confermano la tendenza delle imprese lombarde a mantenere e migliorare la competitività sul mercato avvalendosi di questo ulteriore strumento, per il quale viene richiesto un supporto per formazione, accesso a fondi pubblici e consulenza e, nel contempo, segnalata una difficoltà di accesso all’utilizzo della tecnologia per le imprese meno strutturate.

La ricerca “L’intelligenza artificiale nell’esperienza delle imprese del terziario della Lombardia” è stata presentata nell’ambito dell’evento “Terziario e intelligenza artificiale tra sfide, confini e opportunità”, un’occasione di confronto durante la quale rappresentanti del mondo economico ed esperti del settore hanno delineato scenari, necessità ed ambiti applicativi dell’intelligenza artificiale tra le imprese del terziario lombardo: “Nel panorama vorticoso dell’intelligenza artificiale le imprese chiedono di essere aiutate a scegliere gli interlocutori più affidabili e professionali e di essere accompagnate in percorsi formativi – ha osservato il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, Carlo Massoletti –. Non solo: per gli investimenti chiedono più supporto e agevolazioni dalle Istituzioni costruite per le diverse tipologie di imprese”.

Dall’indagine emerge che le imprese lombarde hanno già approcciato e sono consapevoli dell’impatto dell’AI: per sette su dieci avrà un ruolo rilevante; il 42,7% la utilizza e sono oltre un terzo quelle che l’hanno resa parte integrante del proprio business attraverso nuovi software, formazione, revisione dei processi aziendali e stanziamento di budget per soluzioni AI o analisi big data.

Impiego che si è trasformato in investimenti per circa il 35% delle imprese, con il 65% che ha riscontrato – in un range temporale che oscilla tra i sei mesi e l’anno – un miglioramento dell’efficienza operativa della propria attività. Utilizzo e budget dedicato, lo dicono chiaro le imprese, sono destinati ad aumentare già dal prossimo anno. Il 62,1% delle attività intervistate prevede di utilizzare l’intelligenza artificiale nel 2026, con un incremento degli investimenti soprattutto per strumenti e piattaforme (+15%) e formazione interna (+8,3%).

La ricerca, tuttavia, rileva alcuni ostacoli che pesano in particolar modo sulle imprese meno strutturate, tra cui la carenza di competenze e di tempo, oltre i costi di sviluppo. Non mancano anche i timori legati alla privacy e alla sicurezza e pesa l’incertezza normativa. Di riflesso, le principali richieste, ad associazioni di categoria e istituzioni, riguardano la formazione, l’accesso a fondi pubblici e la consulenza operativa.

 

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