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mercoledì 12 Novembre, 2025
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Nel 2023 oltre 1 italiano su 10 sceglie Spagna, Germania o Svizzera

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L’emigrazione dei cittadini italiani verso i Paesi Ocse si è mantenuta stabile nel 2023, con circa 152mila persone che hanno scelto di trasferirsi all’estero. È quanto emerge dalle Prospettive migratorie internazionali 2025 pubblicate dall’Ocse, che dedicano una scheda specifica all’Italia.
Secondo il rapporto, quasi un terzo dei nuovi emigrati italiani (32%) si è diretto verso la Spagna, mentre il 15% ha scelto la Germania e il 13% la Svizzera. Le altre destinazioni principali restano la Francia, il Regno Unito e i Paesi del Nord Europa, a conferma di una geografia ormai consolidata dei flussi migratori.
L’Ocse osserva che, pur restando stabile il numero complessivo di partenze, l’Italia continua a registrare un saldo migratorio negativo, con più cittadini in uscita rispetto a quelli che rientrano. A muoversi sono soprattutto giovani e lavoratori qualificati, attratti da mercati del lavoro più dinamici e retribuzioni più elevate.
Negli ultimi dieci anni il Paese ha perso oltre 1,3 milioni di residenti per effetto dell’emigrazione, un fenomeno che coinvolge in modo crescente under 35 e laureati. Le cause principali restano il divario salariale rispetto ai partner europei, la scarsa mobilità sociale, e la limitata capacità del sistema produttivo italiano di valorizzare le competenze.
Le destinazioni più gettonate – in particolare Spagna, Germania e Svizzera – continuano a rappresentare mete di riferimento per chi cerca opportunità di lavoro nel digitale, nella sanità o nell’ingegneria, ambiti in cui la domanda è elevata e le prospettive di carriera più chiare rispetto all’Italia.
Gli esperti dell’Ocse avvertono che, senza un cambio di passo nelle politiche del lavoro, della ricerca e del welfare, il rischio è quello di un progressivo impoverimento demografico e produttivo. La perdita di capitale umano, soprattutto giovane e qualificato, potrebbe infatti limitare il potenziale di crescita del Paese nei prossimi anni, aggravando al tempo stesso il problema dell’invecchiamento della popolazione e la tenuta del sistema previdenziale.

Gloria Giovanditti

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