La Commissione europea si prepara a riaprire uno dei fronti più delicati della transizione verde: lo stop ai motori a combustione dal 2035. Il commissario al Clima, Wopke Hoekstra, ha confermato che è in corso una valutazione d’impatto “per preparare la proposta legislativa” di revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 delle nuove auto, attesa “entro la metà di dicembre”. Nel calendario del Collegio dei Commissari la data chiave è già fissata: il 10 dicembre, quando verrà presentato un pacchetto legislativo dedicato al settore automotive.
Nel dettaglio, il pacchetto comprenderà la revisione degli standard di emissione, una strategia per il potenziamento delle batterie, un pacchetto di semplificazioni “Omnibus” per le imprese del comparto e una proposta sull’elettrificazione del parco veicoli aziendale. Si tratta di un insieme di misure che, nelle intenzioni di Bruxelles, dovrebbero aggiornare il quadro normativo alla luce dei progressi tecnologici e delle difficoltà industriali incontrate dal settore in questi anni di transizione.
Sul piano politico e internazionale, la revisione arriva in un momento in cui il consenso globale sul Green Deal appare meno compatto. Il ritorno sulla scena dello scetticismo ambientale di Donald Trump, che ha già promesso di rivedere le politiche climatiche statunitensi, alimenta il timore di un rallentamento competitivo per l’industria europea. Da qui la necessità, riconosciuta anche in ambito comunitario, di non affossare un intero settore produttivo già alle prese con investimenti miliardari, riconversioni industriali e catene del valore da ricostruire. La partita sul 2035, insomma, non è chiusa: Bruxelles sembra pronta a riscrivere le regole del gioco, cercando un equilibrio tra obiettivi ambientali e sostenibilità economica.






