In Lombardia apre la prima scuola italiana dedicata al biometano. Si chiama Biomethane Academy ed è stata inaugurata a Orzinuovi, in provincia di Brescia, grazie all’iniziativa di Cornucopia ETS e del CIB–Consorzio Italiano Biogas, con il sostegno della Regione Lombardia. Un progetto innovativo che nasce in un momento cruciale per la transizione ecologica: l’Europa ha fissato per l’Italia l’obiettivo di produrre 5 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2030, una sfida che richiede professionalità nuove e competenze certificate. Non a caso la scuola punta a colmare un fabbisogno formativo crescente in un comparto che unisce agricoltura ed energia e che rappresenta uno degli assi strategici della decarbonizzazione nazionale.
I percorsi didattici prenderanno avvio a ottobre 2025 e si articoleranno su più livelli. Per i disoccupati e i giovani è previsto un corso da 140 ore, finanziato dal programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), con attestati abilitanti – dal patentino per la pala telescopica alla sicurezza sul lavoro, antincendio e primo soccorso – e la possibilità di tirocini presso aziende partner. Per chi è già attivo nel settore sono previsti corsi di aggiornamento più compatti: 52 ore per operatori di impianto e 100 ore per manager di impianti, entrambi finanziabili attraverso fondi per la formazione continua. Tutti i percorsi avranno una formula ibrida, tra aula, pratica e visite in impianti di eccellenza, e porteranno a certificazioni riconosciute a livello europeo, spendibili tanto in Italia quanto all’estero.
La Biomethane Academy formerà due figure professionali ufficialmente riconosciute dal Quadro Regionale degli Standard Professionali: operatore di impianto biometano e manager di impianti di biometano. Le aziende interessate a iscrivere i propri dipendenti potranno contare sull’assistenza di Cornucopia per accedere ai fondi regionali e nazionali dedicati alla formazione. Le attività saranno supervisionate da un Comitato tecnico scientifico che include imprenditori agricoli, esperti di biologia e di economia circolare e manager del settore energetico. In questo modo l’iniziativa unisce formazione tecnica, inclusione sociale e prospettive occupazionali concrete, costruendo un modello che guarda alla crescita di una filiera agricola ed energetica sostenibile, chiamata a diventare uno dei motori della transizione ecologica italiana.