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venerdì 14 Novembre, 2025
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Zelensky chiede a Trump di prendere una posizione chiara sulle garanzie di sicurezza. Lavrov: la Russia non colpisce obiettivi civili

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L’incontro in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin “è stato un errore”: ne è convinto Volodymyr Zelensky. In un’intervista a Sky News, il presidente ucraino ha criticato di fatto la mossa ferragostana della diplomazia Usa, dichiarando che il vertice di Anchorage “ha dato molto a Putin”, riaccreditandolo sulla scena internazionale dopo oltre tre anni di isolamento. Washington, dunque, non deve “dare spazio a Putin” ha detto il primo cittadino ucraino, altrimenti l’autocrate del Cremlino “non sentirà mai la necessità di interrompere la guerra”.

In realtà, lo stesso Zelensky ha svelato che nemmeno Kiev vuole terminare il conflitto immediatamente, ma per una buona ragione. Prima che cessino le ostilità, infatti, il presidente ucraino vuole avere “un documento che sia sostenuto dagli Stati Uniti e da tutti i partner europei” e per ottenere ciò, “abbiamo bisogno di una posizione chiara da parte del presidente Trump”. Pur non nominandoli direttamente, Zelensky sembra far riferimento ai temi delle garanzie di sicurezza e a quello delle sanzioni.

La propaganda russa, nel frattempo, continua a distorcere la realtà della guerra. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichiarato “l’esercito russo non colpisce obiettivi civili”, nonostante le immagini di scuole, ospedali e palazzi distrutti da missili e droni siano sotto gli occhi di tutti da più di tre anni. Rispondendo alle parole del Segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, Lavrov ha dichiarato che Kiev “sta cercando in ogni modo di sabotare” i progressi di pace di Trump, aggiungendo che per “l’Europa sta chiaramente cercando di conquistarsi sfacciatamente un posto al tavolo delle trattative, anche se, secondo la posizione da essa sostenuta – revanscismo e inflizione di una sconfitta strategica alla Russia – non c’è ovviamente posto al tavolo delle trattative”. Affermazioni che fanno seguito alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che in questi giorni ha dichiarato che “la Nato è in guerra con la Russia. È evidente e non servono ulteriori prove”.

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