Il Rapporto Coop 2025 fotografa un’Italia che entra nell’“età del caos”, tra instabilità globale, inflazione e trasformazioni sociali, e che nel quotidiano risponde con scelte di consumo più prudenti e selettive. Il risparmio è ormai la bussola per il 42% degli italiani, che orientano i propri acquisti verso beni essenziali, promozioni e prodotti a marchio del distributore. È il segno di un de-consumismo sempre più radicato, che spinge a ridurre il superfluo a favore di valore, sostenibilità e autenticità. Crescono infatti il ricorso al second hand, alle riparazioni e al noleggio, a conferma di un modello che mette in discussione la società dei consumi tradizionale.
Nonostante la cautela, la spesa domestica mostra segnali di tenuta: nel primo semestre del 2025 i carrelli della grande distribuzione hanno registrato un aumento del 3,8% a valore e del 2% a volume, trainati dai prodotti freschi, in particolare frutta e verdura. In controtendenza la ristorazione, che arretra del 2,2%, mentre un italiano su tre dichiara di voler ridurre ulteriormente le uscite nei prossimi mesi.
Cambiano anche le abitudini alimentari: la tradizione perde centralità e si affermano stili più salutistici e sostenibili, con una crescita significativa di ortofrutta, legumi, alimenti plant-based e prodotti biologici, mentre arretrano gli ultraprocessati. A questo si aggiunge la diffusione del “no-alcohol”, soprattutto tra i più giovani, segno di una generazione più attenta alla salute e al benessere.
Il quadro che emerge è quello di un Paese che, pur segnato da incertezze e paure globali, si muove verso un consumo più sobrio e consapevole. Un’Italia che compra meno ma meglio, che guarda al futuro con pragmatismo e che sembra pronta a riscrivere le regole del proprio modo di vivere e consumare.
Gloria Giovanditti






