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venerdì 14 Novembre, 2025
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Ucraina, altro che pace: le ultime dichiarazioni di Putin e dei diplomatici russi allontanano le prospettive di negoziati seri

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Si avvicina il momento della verità per l’erratica diplomazia di Donald Trump sull’Ucraina. I segnali che arrivano dalla Russia, tuttavia, non indicano affatto che la pace si stia avvicinando. Vladimir Putin ha detto di essere pronto ad “alzare il livello dei negoziatori con l’Ucraina”, salvo poi provocatoriamente invitare Zelensky a Mosca. Sembra che dopo la visita a Pechino del leader russo, il quale ha sfilato sul tappeto rosso con Xi Jinping e Kim Jong-un, i russi abbiano abbandonato la cautela che ha caratterizzato le loro dichiarazioni dopo il vertice con Trump in Alaska, tornando platealmente alle vecchie pretese, mai veramente abbandonate..

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, è tornata a definire “assolutamente inaccettabili” le garanzie di sicurezza richiesta da Zelensky, etichettandole come “garanzie di pericolo per il continente europeo” e addirittura “un trampolino di lancio per il terrore, per provocazioni contro il nostro Paese”. Il vittimismo di Mosca è parte integrante della sua propaganda secondo la quale la Russia non sarebbe un paese aggressore ma, anzi, sarebbe minacciato dalla Nato. “La Russia non discuterà l’idea di un intervento militare straniero in Ucraina in nessuna forma” ha dichiarato Zakharova, ripresa dalla Tass, in merito alla possibilità che alcuni Paesi europei come Francia e Gran Bretagna inviino soldati a presidiare un futuro cessate il fuoco. Si torna dunque al punto zero: il Cremlino vuole un Ucraina sola e possibilmente disarmata.

Per quanto riguarda i territori occupati, invece, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato al quotidiano indonesiano Kompas che le regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e la Crimea “devono essere riconosciute e formalizzate in conformità con il diritto internazionale” in virtù dei referendum farsa tenutisi nel settembre del 2022. Una condizione necessaria “affinché la pace sia duratura” ha sottolineato Lavrov. La situazione sul campo di battaglia, d’altro canto, non è sfavorevole ai russi che quindi non avrebbero motivo nel breve termine di interrompere le ostilità, soprattutto se Donald Trump non colpirà la Russia con sanzioni più pesanti. Lo stesso Putin, al termine della sua visita in Cina, ha detto che le forze russe stanno avanzando “in tutte le direzioni” mentre “le analisi preliminari dei nostri esperti militari indicano che le forze armate ucraine” non sono in grando al momento di lanciare offensive su larga scala. Ieri lo Stato Maggiore di Kiev registrava 180 scontri tra le forze di difesa ucraine e l’esercito russo, soprattutto nella zona di Zaporizhzhia e Kherson.

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