Regione Lombardia punta sull’edilizia green con un accordo di collaborazione sottoscritto insieme all’Università degli Studi di Bergamo. L’obiettivo è definire percorsi di ricerca applicata nel settore edilizio che possano individuare metodi integrati del cosiddetto ‘Life Cycle Thinking’ (LCt), un approccio che valuta l’impatto ambientale di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita. In particolare, si vuole favorire la transizione ecologica in questo comparto integrando, in un’ottica di sostenibilità, anche performance strutturali legate alla sicurezza degli edifici, tra cui il rischio sismico.
L’accordo, che può contare sullo stanziamento complessivo di 97.740 euro da parte di Regione Lombardia – distribuiti nel triennio 2025-2027 – prevede l’attivazione di un percorso di ricerca avanzato che include anche una borsa di dottorato. Tra gli obiettivi dell’accordo rientrano la promozione della neutralità carbonica e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici; l’efficientamento energetico e la diversificazione delle fonti energetiche nel settore delle costruzioni; lo sviluppo di un’economia circolare a livello territoriale; la diffusione dell’educazione ambientale e la cultura della sostenibilità tra cittadini, imprese e istituzioni e la creazione di un benchmarking regionale per gli impatti ambientali degli edifici.
“Con questo accordo, sosteniamo progetti per ridurre l’impronta carbonica del nostro patrimonio edilizio e per promuovere l’economia circolare – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione -. È un investimento nella ricerca e nell’innovazione, che non solo rafforza il legame con le eccellenze accademiche del nostro territorio, ma pone anche le basi per un futuro sostenibile.”
Regione Lombardia e l’Università di Bergamo lavoreranno inoltre per elaborare nuove strategie di progettazione degli edifici, definendo alcuni requisiti essenziali. Le strutture dovranno essere circolari, ovvero facili da smontare in modo da poter riutilizzare o riciclare i materiali; adattabili, per potersi adeguare ad eventuali usi differenti nel tempo; costruite con materiali resistenti per durare più a lungo; riparabili e progettate per resistere ai danni in caso di eventi estremi come terremoti ed alluvioni.
L’accordo tra Regione Lombardia e Università di Bergamo è frutto di una collaborazione già sperimentata con il recente avvio del cantiere per il campus Montelungo Colleoni: “Grazie alla formazione universitaria di nuovi professionisti – ha aggiunto l’assessore alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco – l’edilizia pubblica e sociale potrà diventare protagonista della transizione ecologica, promuovendo un modello abitativo adatto alle nuove esigenze del territorio”.






