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venerdì 20 Giugno, 2025
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Boom del Made in Italy alimentare all’estero, ma pesano le incognite sui dazi USA

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Nel 2024 l’industria alimentare italiana ha registrato un fatturato record di 58 miliardi di euro, in crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente. A trainare è l’export, che vale ben 23 miliardi, il 40% del totale, in aumento dell’11,4% sul 2023. Ma sulle prospettive pesa la minaccia di nuovi dazi negli Stati Uniti, primo mercato extra-UE.
I dati emergono dalla settima assemblea di Unionfood, tenutasi all’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo). L’associazione, che rappresenta 530 aziende, 900 marchi e 100mila lavoratori, fotografa un settore che unisce tradizione e innovazione, con 3 miliardi di investimenti annui in tecnologia, sostenibilità e benessere.
All’estero sono stati venduti numeri impressionanti: 30 miliardi di piatti di pasta, 56 miliardi di tazze di caffè, 1 miliardo di kg di prodotti dolciari da forno (tra cui panettoni e colombe) e 4 miliardi di prodotti al cioccolato.
“La nostra industria non si limita a produrre: sostiene territori e comunità, nutre relazioni ed emozioni”, ha dichiarato Paolo Barilla, presidente di Unionfood. La qualità della tradizione gastronomica italiana continua a sedurre i mercati storici — Germania, Francia, UK, Spagna, Polonia — mentre si aprono nuove opportunità in Asia, Nord Europa e Medio Oriente, specie per i prodotti salutistici e plant-based.
Per il 2025 si prevede una crescita più contenuta rispetto al +6% del 2023, avverte Carmine Garzia, docente a Pollenzo. Un eventuale inasprimento dei dazi doganali impone un’accelerazione dei processi di internazionalizzazione.
Il paniere Unionfood è composto per metà da prodotti tradizionali (pasta, dolci da ricorrenza, caffè, tè), per il 30% da versioni “evolute” (cialde, surgelati, verdure pronte, sughi) e per il 20% da prodotti innovativi (cibi funzionali, light, per esigenze particolari).
La pasta italiana conferma la leadership mondiale con 4 milioni di tonnellate esportate (+5%). Bene anche il settore dolciario (19 miliardi, +2,5%), surgelati (5,7 miliardi, +1,8%) e caffè (4,7 miliardi, +8,5%). Stabili i vegetali (4,8 miliardi), in crescita i pronti da cuocere e gli integratori (4,9 miliardi, +5,9%), trainati da probiotici e prodotti per il benessere mentale.

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