Per le famiglie italiane si prospetta un’estate più cara del previsto. A segnalarlo è il Codacons, che analizza gli ultimi dati sull’inflazione diffusi dall’Istat. Sebbene l’aumento generale dei prezzi appaia contenuto — +1,6% su base annua — l’impatto sui bilanci familiari è tutt’altro che trascurabile: si parla, in media, di 526 euro in più all’anno per una famiglia tipo, che diventano 716 euro per un nucleo con due figli.
L’inflazione, secondo l’Istat, ha mostrato segnali di rallentamento nel mese di maggio, complice la flessione dei prezzi di energia, alimentari freschi e trasporti. Tuttavia, l’istituto ha rivisto al ribasso le stime iniziali, indicando un lieve calo congiunturale dello 0,1% rispetto ad aprile, e una crescita annua dell’1,6%, contro l’1,7% previsto. A destare maggiore preoccupazione è però l’andamento del “carrello della spesa”, che comprende beni alimentari e prodotti per la cura della persona e della casa: qui l’inflazione accelera al 2,7%, in aumento rispetto al 2,6% di aprile.
L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato una classifica dei centri urbani dove il carovita si fa sentire di più. A guidare la lista, Bolzano, Napoli e Venezia, tutte con un’inflazione annua del 2,3%, seguite da Padova con +2,2%. Le città con rincari più contenuti sono invece Firenze (+1,0%), Aosta (+0,9%) e Parma (+0,8%). In generale, nel Sud l’aumento dei prezzi è stato superiore alla media nazionale, pur registrando una lieve flessione dal 2% all’1,9%.
A livello locale, a Bolzano l’aumento dei prezzi corrisponde a 763 euro in più l’anno per famiglia. Seguono Siracusa (+3% e +695 euro), Pistoia (+2,4% e +649 euro), Venezia (+2,3% e +645 euro), Padova (+2,2% e +606 euro), Rimini (+2,1% e +578 euro), Belluno (+2,2% e +573 euro), Bologna (+2% e +560 euro), Bergamo (+1,8% e +544 euro) e Arezzo (+2% e +541 euro).
Tra le città meno colpite dal rincaro del costo della vita figurano Olbia-Tempio, Parma e Lodi, tutte con +0,8% e un impatto limitato a 159 euro annui. Seguono Sassari (+0,9% e +179 euro), Benevento (+0,9% e +199 euro), e poi Novara, Brindisi, Caserta, Pisa e Aosta, che chiude la graduatoria con +0,9% e 249 euro in più.
Pesanti rincari si sono registrati anche nei settori legati al turismo. Secondo il Codacons, i voli nazionali hanno visto un’impennata dei prezzi del +30,8%, i traghetti del +9,7%, i servizi ricreativi e sportivi dell’8,3%, i pacchetti vacanza nazionali del 7,2%. Anche gli alberghi (+3,3%) e le strutture ricettive alternative come B&B e case vacanza (+5,8%) risultano rincarati rispetto all’anno precedente.
Nel complesso, l’inflazione “di fondo” — al netto di energia e alimentari freschi — è scesa dal 2,1% all’1,9%. Anche l’inflazione al netto dei soli energetici è calata leggermente, dal 2,2% al 2,1%. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,8% (in calo rispetto all’1% precedente), mentre quelli dei servizi sono cresciuti del 2,6% (dal 3%). L’inflazione acquisita per il 2025 si attesta all’1,3% per l’indice generale e all’1,6% per la componente di fondo.
A livello settoriale, a maggio i rincari più marcati si sono registrati nel comparto abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+3,9%) e nei servizi ricettivi e di ristorazione (+3,4%). In crescita anche i prezzi degli alimentari e delle bevande (+3,2%).
Gloria Giovanditti