WhatsApp si prepara a una svolta storica: per la prima volta dalla sua nascita, la popolare app di messaggistica introduce la pubblicità. Ma niente panico: gli annunci non invaderanno le conversazioni private. Saranno visibili solo nella sezione “Stato”, lo spazio in cui gli utenti possono condividere contenuti effimeri visibili per 24 ore, simile alle “Storie” di Instagram.
Una novità accolta con favore dagli investitori: il titolo di Meta, la società madre, ha guadagnato il 2,64% a Wall Street. “Non vendiamo né condividiamo il tuo numero di telefono con gli inserzionisti”, ha chiarito WhatsApp in una nota ufficiale, sottolineando che i messaggi privati, le chiamate e i gruppi non saranno utilizzati per profilare le pubblicità.
Gli annunci negli “Stati” saranno pensati per facilitare l’incontro tra utenti e aziende, stimolando la scoperta di prodotti e servizi. Meta assicura che tutto avverrà nel rispetto della privacy: le comunicazioni rimarranno protette dalla crittografia end-to-end, e le inserzioni si baseranno solo su dati minimi come posizione generica (Paese o città), lingua e interazioni con i canali seguiti.
Ma non finisce qui. WhatsApp introduce anche la possibilità per aziende, testate giornalistiche, istituzioni e altri soggetti di offrire contenuti esclusivi tramite i canali a pagamento, accessibili con un abbonamento mensile. Una mossa che apre la strada a nuove forme di business e fidelizzazione del pubblico.
Per favorire la visibilità, arriva anche l’opzione dei canali promossi, che permetterà agli amministratori di ampliare il proprio pubblico attraverso strumenti di promozione interna all’app.
Tutte queste funzionalità saranno integrate nella sezione “Aggiornamenti” di WhatsApp, oggi utilizzata da 1,5 miliardi di persone ogni giorno. “È da tempo che lavoriamo a un modello di business che non interferisca con la messaggistica privata. La tab Aggiornamenti è il luogo ideale per introdurre queste novità”, fa sapere Meta.
Non è ancora chiaro quando tutte le funzionalità saranno disponibili a livello globale: l’implementazione avverrà in modo graduale.
Con oltre due miliardi di utenti attivi mensili, WhatsApp rappresenta un’enorme risorsa ancora poco sfruttata sul piano commerciale. Acquisita nel 2014 da Meta per 19 miliardi di dollari, l’app fondata nel 2009 da Jan Koum e Brian Acton era rimasta finora una “zona franca” dalla pubblicità. Ma l’era della monetizzazione, ora, è ufficialmente iniziata.
Andrea Valsecchi