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lunedì 16 Giugno, 2025
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Evasione fiscale: il dossier del Ministero mette sotto la lente bar, discoteche e commercianti

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Una delle categorie più problematiche è quella dei titolari di bar e ristoranti, che denunciano in media redditi annui poco superiori ai 15.000 euro. Una soglia che lascia perplessi, soprattutto considerando che molte di queste attività risultano formalmente in perdita, pur continuando a operare. A titolo di confronto, le imprese dello stesso settore considerate affidabili mostrano una redditività media di circa 63.000 euro.

Discoteche e locali notturni: il picco dell’inaffidabilità

Il settore delle discoteche e dei locali serali, che include anche scuole di danza, è in cima alla classifica dei potenziali evasori: ben il 77% dei contribuenti di questa categoria risulta fiscalmente inaffidabile. Un divario marcato emerge tra chi è ritenuto congruo dal Fisco e chi no: oltre 83.000 euro di reddito non dichiarato in media.

Commercio al dettaglio: un quadro a macchia di leopardo

Nel commercio, la propensione all’evasione varia a seconda del tipo di negozio. I panettieri presentano il tasso più elevato di incongruenza (70%), seguiti da mercerie (68%), negozi di giocattoli (67%) e abbigliamento (65%). Al contrario, la situazione appare più regolare tra ottici, fotografi (circa il 50% di soggetti a rischio) e giornalai (45%).

Le professioni sanitarie si difendono

Meglio il quadro nel comparto sanitario: medici di base e laboratori analisi risultano tra i più affidabili, con solo il 25% sotto la soglia. Anche le farmacie si attestano su buoni livelli (37% di inaffidabili), mentre tra gli psicologi e i paramedici si registrano leggere flessioni rispetto al 2022. Meno virtuosi invece i dentisti, il cui 48% non risulta in linea con i parametri fiscali.

Gioiellieri, albergatori e consulenti: troppe incongruenze

Nel comparto del lusso, il 55% dei gioiellieri dichiara redditi di gran lunga inferiori alla media di categoria: circa 28.000 euro annui contro i 51.000 dei colleghi affidabili. Situazione simile per pelliccerie. Anche il settore turistico presenta criticità: il 64% dei campeggi e villaggi turistici è considerato a rischio, così come oltre la metà degli hotel e B&B, molti dei quali dichiarano appena 18.000 euro l’anno.

Altro nodo critico è rappresentato dagli intermediari e consulenti finanziari e assicurativi: ben il 68% risulta non congruo, con una differenza abissale tra i redditi dichiarati (125.000 euro) e quelli stimati per i soggetti affidabili (oltre 568.000 euro).

Idraulici ed elettricisti tra gli “inaffidabili”

Anche alcune professioni tecniche mostrano elevati tassi di evasione: quasi 6 elettricisti e idraulici su 10 risultano fiscalmente inaffidabili. Dati migliori, invece, per i notai, promossi nel 63% dei casi.

Andrea Valsecchi

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