venerdì, Maggio 3, 2024
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    Sprechi da oltre 500 miliardi nella Pubblica Amministrazione, pronto un ddl di iniziativa popolare

    Un dato sempre più allarmante. Si tratta della solita vicenda all’italiana, alla quale ormai non ci si stupisce più. Ma in questi giorni, l’Associazione Stiamo Uniti – costituita da Adusbef, Anildd, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare – ha voluto evidenziare il dato “al centesimo”, facendo sapere che oggi gli sprechi della politica e della pubblica amministrazione costano qualcosa come 500 miliardi di euro, pari a circa 8.470 euro a cittadino italiano, tutti compresi, anziani e bambini.

    Proprio sull’onda del dato emerso è pronto a nascere un disegno di legge di iniziativa popolare volto a tagliare gli sperperi, che sarà presentato lunedì 22 aprile presso la Corte di Cassazione. I promotori avranno successivamente 2 mesi di tempo per raccogliere le 50.000 firme richieste dalla Legge per depositare il ddl in Parlamento.

    “Non esistono numeri ufficiali e certificati” tengono a precisare da Stiamo Uniti, “ma ad esempio i famosi enti inutili pesano per circa 10 miliardi di euro sulle spalle della collettività, le inefficienze del trasporto pubblico locale 12,5 miliardi di euro, la lentezza e le criticità croniche della giustizia 40 miliardi di euro”. Evidenziano inoltre che “gli sprechi nel comparto degli acquisti di beni e servizi da parte della P.a. pesano, da soli, per circa 30 miliardi sugli italiani, mentre il patrimonio immobiliare dello Stato ha un valore di 60 miliardi di euro, ma conta anche immobili e terreni del tutto inutilizzati”.

    La proposta di legge di iniziativa popolare avrà quindi l’obiettivo “di tagliare i costi della politica nazionale e locale per almeno 13 miliardi di euro, avviare un monitoraggio volto ad abolire gli enti inutili, recuperare risorse per 39 miliardi di euro presso le fondazioni bancarie, avviare una cartolarizzazione concordata dei crediti presso l’Agenzia delle entrate, impiegare 2 miliardi di euro attingendo ai cosiddetti conti dormienti per le urgenze del Paese”. L’idea è infatti quella di destinare “100 miliardi alla riduzione della pressione fiscale sui cittadini, 40 miliardi di euro per la lotta al caro-mutui, 60 miliardi al sostegno dell’agricoltura, 40 miliardi alla sanità, 60 miliardi in favore di giovani e famiglie e 200 miliardi per abbattere l’esorbitante debito pubblico”.

    Andrea Valsecchi

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